Page 92 - Costellazioni 6
P. 92
ROMEO bUFALO, L’amore dei classici. Per un’erotica del sapere
46
Barocco e retorica freudiana , in cui sostiene che l’indice di “letterarietà”
di un classico è dato dal «tasso di figuralità» che si condensa sul piano
47
del significante .
Nel ricostruire le vicende della metafora in età barocca, Orlando
si sofferma sul Galilei critico letterario. In particolare, considera i rilievi
mossi dal grande scienziato alla Gerusalemme liberata del Tasso. A un
certo punto del poema Tasso, parlando del carattere effimero della
fama tra gli uomini, dice che essa «è un’eco, un sogno, anzi di un sogno
l’ombra / ch’ad ogni vento si dilegua e sgombra». Galileo rimprovera
qui al Tasso un eccesso di metaforicità, vale a dire proprio quell’ecce-
denza del significante in cui, come direbbe Lévi-Strauss, consiste l’arti-
sticità di un testo. Un eccesso che, sulla scorta di un atteggiamento
scientifico-positivistico di cui era portavoce, egli considera una sorta
di errore logico-naturale, qualcosa di arbitrario e irrazionale. «Non ho
più saputo – scrive Galilei – che il vento abbia la proprietà di sgombrare
e dileguare l’eco, il sogno e l’ombra, ma sì bene il fumo, la nebbia, le
nugole e cose tali. Però, per non guastar la metafora si potria dire: “che
48
in un momento si dilegua e sgombra”» . Galileo però non si accorge,
come ha acutamente rilevato Jean Rousset , che Tasso suggerisce in
49
questi versi una similitudine nascosta, invisibile: quella che «vento» assi-
cura tra nebbia, fumo, ecc. e sogno, ombra, eco. È questo paragone lin-
guisticamente nascosto, ma semanticamente efficace, (una verità “poe-
tica”, linguistico-verbale che, come direbbe Heidegger, rivela velando,
una verità che si nasconde mentre si offre allo sguardo, attivando, attra-
verso questo gioco, quell’attrazione erotica di cui stiamo parlando.
Un processo “eroticamente” denso di una analoga concettualità
indeterminante si trova in una delle costruzioni metaforiche poetica-
46 Op. cit., in particolare il cap. III, Che la metafora può non essere la regina delle
figure, pp. 65-127.
47 Tale tasso non consiste tanto nel numero delle figure presenti nel testo, ma
nella «densità del loro tessuto», ivi, p. 12.
48 G. Galilei, Scritti letterari, Le Monnier, Firenze 1971, p. 609, cit. in F. Orlando,
op. cit., pp. 89-90.
49 J. Rousset, L’intérieur et l’extérieur. Essais sur la poésie et le théâtre au XVII
siècle, Librairie José Corti, Paris 1968, p. 62.
90