Page 96 - Costellazioni 6
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ROMEO bUFALO, L’amore dei classici. Per un’erotica del sapere
luto e di impossibile, di indicibile e di irrappresentabile; ma che, tutta-
via, si adombra e si lascia intravedere proprio attraverso il dicibile e il
rappresentabile (dipinti, statue, poesie, racconti, suoni musicali, spazi
architettonici). Se non ci fosse questo scarto sempre risorgente tra ciò
che sappiamo e ciò che resta da sapere, non saremmo interessati ad
avanzare verso il nuovo; rimarremmo costantemente inchiodati al già-
noto, a ciò che è vecchio e risaputo. È invece perché lo intra-vediamo
che tale oggetto ulteriore, o eccedente, accende l’animo dell’amante,
come avrebbe detto Platone. Da questo punto di vista, il maestro non
è colui che possiede tutto il sapere (Cartesio diceva: non è chi a lu tous
les livres), ma colui che fa capire agli allievi che è impossibile sapere
tutto il sapere; che c’è sempre ancora altro da sapere, e poi altro ancora,
e così via, all’infinito!
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