Page 75 - Costellazioni 6
P. 75
ROMEO bUFALO, L’amore dei classici. Per un’erotica del sapere
11
linconia che ad esso è connaturata» . E ancora: «Una classicità la cui
normatività sia stata ottenuta sacrificando il tempo e il ricordo non è
12
più tale» . La conseguenza, secondo Carchia, è che si dà vero dominio
del classico non quando l’antico, garantito dalla tradizione, sia peren-
nemente valido, ma quando la sua “vitalità” venga riconosciuta e riaf-
fermata subito dopo la scoperta della sua perdita. Classico, da questo
punto di vista, è memoria dell’antico che si storicizza mostrando la
sua capacità di rispondere a problemi posti dal presente, come si di-
ceva all’inizio. Esso «vive della tensione fra la sfera sovratemporale
13
del valore e quella temporale del ricordo e della memoria storica» . È
questa componente storico-memoriale che impedisce di identificare
l’antico con il “naturale” e di scambiare, conseguentemente, il ritorno
all’antico per un semplicistico ritorno alla natura.
Ma un chiarimento importante in ordine al rapporto tra la con-
temporaneità e i classici si riscontra anche nelle pagine di Verità e me-
todo in cui Gadamer affronta in modo più circostanziato il problema
della distanza temporale, condizione decisiva, a suo avviso, ai fini della
comprensione. Interpretare un testo classico, dice Gadamer, significa
capire qualcosa di sé. «Il senso vero di un testo, come esso parla agli
interpreti, non dipende da quell’elemento occasionale che è rappre-
sentato dal suo autore e dal pubblico originario a cui esso si rivolge-
va». Quel senso è anche determinato «dalla situazione storica dell’in-
terprete e, quindi, dallo sviluppo storico obiettivo». Ogni epoca, pro-
segue Gadamer, «interpreta necessariamente qualunque testo in un
proprio modo, giacché il testo appartiene all’insieme della tradizione
che essa ha interesse a comprendere e nella quale si sforza di capire
14
se stessa» . In questo senso, nella prospettiva ermeneutica la distanza
temporale «non è più un abisso da scavalcare perché separa e allon-
tana, ma è il fondamento dell’accadere in cui il presente ha le sue ra-
11 Ibidem.
12 G. Carchia, Arte e bellezza, cit., p. 15.
13 Ivi, p. 17.
14 H.G. Gadamer, op. cit., p. 346.
73