Page 37 - Costellazioni 6
P. 37

b. ZIMMERMANN, Classicismo e anticlassicismo nella filologia e letteratura tedesca alla fin de siècle



                           nisiaco di questa poesia è lampante: Arianna è salvata dal dio sull’isola
                           di Nasso. Il dio stesso appare alla fine, come in Catullo, preceduto da
                           un lampo «in smaragdener Schönheit», e si rivolge alla donna abban-
                           donata. Il lampo dionisiaco, già di Archiloco, ritorna di continuo in
                           questa poesia, in forma di neologismi ditirambici: «darniedergeblitzt
                           von  dir»,  «schadenfrohen  Götter-blitz-Augen»,  «blitz-Verhüllter»;
                           chiara la metafora del fuoco in «Herzens-Kohlenbecken».
                                 La tragedia greca è presente come sottotesto nell’esclamazione
                           «Triff tiefer! Triff einmal noch!», con cui l’Elettra sofoclea nella trage-
                           dia omonima (1415 e s.) commenta i colpi mortali inferti a sua madre.
                                 Infine è possibile considerare, a mio parere, la Klage der Ariadne
                           (Lamento di Arianna) come una trasposizione poetica della genesi del
                           genere letterario tracciata da Nietzsche nella Nascita della tragedia: que-
                           sti procura uno sguardo sul passaggio dal dramma primigenio, in cui
                           il dio è solo immaginato, ma è comunque in un certo senso presente
                           nell’immaginazione, al vero e proprio dramma, dove il dio alla fine si
                           mostra per davvero e, attraverso le parole finali rivolte ad Arianna, fa
                                                          36
                           nascere dal lamento un dramma .


                           V.


                           Mentre Nietzsche componeva i suoi Ditirambi di Dioniso, il suo vecchio
                           amico dei tempi dell’università, Erwin Rohde, l’unico dell’ambiente
                           dei filologi ad aver difeso Nietzsche dagli insulti di Wilamowitz, lavo-
                           rava al suo libro Psyche. Seelencult und Unsterblichkeitsglaube der Grie-
                                                                                            37
                           chen (Psiche. Culto delle anime e fede nell’immortalità presso i Greci) .
                           L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1893 a Freiburg, divenne un





                           36  Il poeta ellenistico Callimaco procede allo stesso modo nel suo inno ad
                           Apollo: durante l’inno avviene improvvisamente l’epifania del dio.
                           37  E. Rohde, Psyche: Seelencult und Unsterblichkeitsglaube der Griechen, Akade-
                           mische Verlagsbuchhandlung von J.C.b. Mohr (Paul Siebeck), Freiburg-Leip-
                           zig 1894. Traduzione italiana: Id., Psiche. Culto delle anime e fede nell’immortalità
                           presso i greci, prefazione di G. Pugliese Carratelli, trad. it. di E. Codignola e
                           A. Oberdofer, Laterza, bari 1970.



                                                           35
   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42