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MICHELE NAPOLITANO, Il liceo classico: qualche idea per il futuro


                           gliamo? Un’umanità smemorata? Credo proprio di no. E lo studio del
                           greco e del latino, ha ragione Ordine, serve proprio a questo: a tenere
                           ben desta la memoria e, con la memoria, il «desiderio di interrogare il
                           passato per comprendere il presente e immaginare il futuro». In questo
                           mondo così implacabilmente assediato dal presente, per alludere al ti-
                                                                                 11
                           tolo di un bel libro di Claudio Giunta di qualche anno fa , il presente
                           basta sempre meno a se stesso, almeno ove il presente si desideri ca-
                           pirlo nelle sue ragioni profonde. È su questo che dovrà riflettere e sol-
                           lecitare i suoi interlocutori al confronto e alla riflessione chi abbia a
                           cuore le sorti del classico, dismettendo a un tempo nel modo più rigo-
                           roso possibile, il prima possibile, ogni argomento che insista sulla su-
                           periorità delle lingue e delle culture classiche, su considerazioni di or-
                           dine astrattamente valoriale, su prerogative di utilità pratica, in rela-
                           zione, ad esempio, allo studio dell’italiano e all’apprendimento delle
                           lingue straniere o alla comprensione delle lingue tecniche, sulle po-
                           tenzialità formative in funzione dello sviluppo del ragionamento e
                           delle capacità logiche, e così via. Dismettendo, soprattutto, l’idea che
                           il greco e il latino servano a formare l’uomo: un pregiudizio, di marca
                           schiettamente umanistica nel senso deteriore del termine, che le mo-
                           struosità prodotte dalle ideologie novecentesche del classicismo ba-
                                                                                  12
                           sterebbero a smontare nel modo più radicale e definitivo .
                                 Contro l’approccio umanistico all’antico, contro il classicismo
                           bolso dei valori eterni, della superiorità culturale di Greci e Romani, è
                           bene che i nostri giovani sviluppino precocemente adeguati anticorpi:
                           l’idea che Greci e Romani rappresentino un modello sul quale confor-
                           mare scelte e comportamenti costituisce il modo più distorto e perico-
                           loso di rapportarsi all’antico. Se è vero che l’unico approccio davvero
                           sano al mondo antico è quello storico, sono convinto, per contro, del
                           fatto che, almeno a scuola, forme pur consapevoli e avvertite di attua-
                           lizzazione siano non solo consentite ma addirittura benefiche. Insistere







                           11  C. Giunta, L’assedio del presente. Sulla rivoluzione culturale in corso, il Mulino,
                           bologna 2008.
                           12  Si veda, per questo, almeno L. Canfora, Ideologie del classicismo, Einaudi, To-
                           rino 1980.



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