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MICHELE NAPOLITANO, Il liceo classico: qualche idea per il futuro



                           memoria, eredità, tradizione, senza dover essere tacciati, per questo,
                           di bieco passatismo? Spero proprio di sì, anche se poi è essenziale,
                           specie a scuola, che il discorso su memoria e tradizione non si tra-
                           sformi in un discorso di natura identitaria: sui rischi esiziali insiti
                           nella retorica delle radici, ove tale discorso si declini non secondo le
                           coordinate, sane, della memoria, in viva e vitale dialettica con la com-
                           plessità del presente, ma secondo quelle, reazionarie e violente, del-
                           l’eccellenza, della superiorità, dell’esclusione, ha scritto pagine luci-
                           dissime bettini in un libro, Radici, che i nostri giovani non dovreb-
                           bero mancare di leggere, associandolo magari, perché no?, all’appena
                                                                                             8
                           ristampato studio di Francesco Remotti sull’ossessione identitaria .
                           E ancor più essenziale fare ricorso il meno possibile in questa discus-
                           sione, che è destinata per fortuna a continuare, ai toni assertivi ai
                           quali talora ha finito per indulgere chi vi ha preso parte finora: le
                           prediche possono servire al massimo a indurre rassegnazione nel-
                           l’interlocutore, non certo però a persuaderlo della bontà degli argo-
                           menti messi in campo per convincerlo. Senza il greco e il latino si
                           può vivere benissimo, purché sia chiaro, però, che cosa si chiede alla
                           vita. Che a sceglierli siano dunque coloro che sono tuttora convinti,
                           sulla base di argomenti fondati, del fatto che apprenderli sia cosa per
                           cui valga ancora la pena di spendersi.
                                 Nuccio Ordine ha dedicato di recente un intero libro, anzi, che
                                                                                 9
                           dico: un vero e proprio manifesto, all’utilità dell’inutile . Un libro nel
                           quale non manca, né avrebbe potuto, un capitolo dedicato alle lingue
                           classiche. Il capitolo si chiude con una profezia dai toni allarmati: se
                           le cose, nelle scuole come nelle università, continueranno ad andare
                           come vanno da qualche anno a questa parte, «si finirà per cancellare
                           la memoria con colpi di spugna progressivi fino alla totale amnesia.
                           […] Avremo un’umanità smemorata che perderà completamente il
                           senso della propria identità e della propria storia» . È questo che vo-
                                                                            10





                           8  M. bettini, Radici. Tradizione, identità, memoria, il Mulino, bologna 2016; F.
                           Remotti, L’ossessione identitaria, Laterza, Roma-bari 2010.
                           9  N. Ordine, L’utilità dell’inutile. Manifesto, bompiani, Milano 2013.
                           10  Ivi, p. 139.



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