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MICHELE NAPOLITANO, Il liceo classico: qualche idea per il futuro


                           classico è specialità, per così dire, esclusiva. Non starò qui a fare le
                           pulci alla Marcolongo: maiora premunt, e poi, a voler essere sincero fino
                           in fondo, non credo che ne valga la pena. Lo hanno già fatto in molti,
                           del resto. Più costruttivo, ritengo, prendere invece serenamente atto
                           dell’entità tanto inattesa quanto macroscopica del fenomeno valutan-
                           done positivamente le implicazioni. Con le decine di migliaia di copie
                           vendute in pochi mesi, il libro della Marcolongo testimonia che la sete
                           di greco è tutt’altro che spenta, nel nostro Paese: un dato con il quale
                           sarà bene che facciano i conti i molti che, per il liceo classico, sono
                           pronti da tempo a far suonare la campana a morto. Certo, soltanto una
                           trentina di anni fa la casa editrice Laterza, quando decise di confezio-
                           nare un libro che discorresse di greco senza puntare a un pubblico di
                           soli specialisti, scomodò un personaggio del calibro di Pietro Janni: ne
                           venne fuori un libro delizioso, Il nostro greco quotidiano, che indagava,
                           con spiritosa levità e solida dottrina insieme, il ruolo dei grecismi nei
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                           media . Il libro, giova ricordarlo, riscosse grande successo editoriale.
                           Ma le cose cambiano, non sempre in meglio, e in questi ultimi tre de-
                           cenni sono cambiate a tal punto che in fondo il fatto che nel nostro
                           Paese, che sotto questo aspetto rappresenta un caso ormai del tutto
                           isolato, in Europa e nel mondo, il liceo classico, e con il liceo classico
                           lo studio del greco e del latino, sopravvivano ancora, è da ritenere né
                           più né meno che un miracolo.
                                 Fatto sta che oggi, in Italia, sembra a rischio non solo la paideia
                           umanistica, ma l’idea stessa di formazione. Da qui le riflessioni espres-
                           se da Paola Mastrocola nel suo La passione ribelle, un libro del quale
                           condivido la lucidità diagnostica, non però anche l’assetto retorico e
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                           argomentativo che lo sostiene . Chi voglia oggi lavorare concretamen-
                           te in direzione del rilancio degli studi umanistici, più di altri minacciati
                           dal corso delle cose, dovrà cercare intanto di non cedere neanche per
                           un momento alla tentazione dell’autocompiacimento. Per provare a
                           cambiare le cose, ove possibile in meglio, bisogna avere, oggi più che






                           3  P. Janni, Il nostro greco quotidiano. I grecismi dei mass-media, Laterza, Roma-
                           bari 1986.
                           4  P. Mastrocola, La passione ribelle, Laterza, Roma-bari 2015.



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