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MARIE-PIERRE ESCOUBAS-BENVENISTE, STEFANO DI DOMENICO, Sul verbo francese
Les cinq animaux i(ls) *va là
Tous les méchants animaux *est noirs 22
Si può dunque ipotizzare che i bambini abbiano colto la matrice mor-
fologica produ iva della prima coniugazione (parler) (§ 1) in cui le due
forme sono omofone ed eterografe ([paRl]: parle/parlent), e la applichi-
no a tu i i verbi, generalizzandola per un tempo ai verbi irregolari che
non presentano la stessa omofonia nella flessione del numero (va/vont;
est/sont; a/ont).
Contemporaneamente i bambini francofoni (FL1) formano degli
enunciati dichiarativi usando forme coniugate del verbo. Avendo per
esempio acquisito che la desinenza «é» del participio serve per costruire
un tempo passato, il bambino applica questo principio generalizzandolo
ai verbi di altre coniugazioni, producendo degli enunciati quali «il a
*me é/il a mis», «il a *ba é/ba u», «il a *rié/ri», «il a *répondé/il a répondu»,
«il a *boivé/*buvé» per «il a bu». Sempre in virtù del principio di genera-
lizzazione (es. a endre/a endu) il bambino usa «il a *prendu/pris», «il a
*éteindu/éteint» e anche «il a *couri/couru».
Questi dati a testimonianza di un’acquisizione naturale molto
precoce dei princìpi organizzativi della flessione verbale orale indica-
no che frequenza e regolarità dei paradigmi di flessione incidono mag-
giormente sullo sviluppo del linguaggio del bambino.
3.2 Acquisizione della morfologia del verbo in contesto scolastico
La seconda grammatica, per lo più estranea alla prima per vari motivi
storici, avviene progressivamente – e ahimè con più o meno successo –
con l’apprendimento scolastico della le ura/scri ura. Il cosidde o pro-
cesso di “alfabetizzazione” ricopre per il parlante francofono un com-
plesso apprendimento di regole di corrispondenza fra suoni e trascri-
zioni grafiche, che va ben al di là della mera trascrizione del suono con
la le era. Queste corrispondenze sono fortemente vincolate dalle regole
22 P. Prévost, op. cit., esempio 3, p. 77.
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