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MARIE-PIERRE ESCOUBAS-BENVENISTE, STEFANO DI DOMENICO, Sul verbo francese
i quali la categoria del numero e della persona è non marcata (non mar-
quée) all’orale (cfr. a), e) e f)), esistono dei verbi che dimostrano di posse-
dere un fonema consonantico finale – alternativamente muto o pronun-
ciato – che assume la funzione di flessione fonica di plurale:
produire: [pʁo’dɥiz] vs [pʁo’dɥi] produise(nt) / produi(s)/(t)
servir: [sεʁv] vs [sεʁ] serve(nt) / ser(s)/(t)
devoir: [dwav] vs [dwa] doive(nt) / doi(s)/(t)
me re: [mεt] vs [mε] me e(nt) / met(s)/-ø
tenir: [tjεn] vs [tjε˜] tienne(nt) / tien(s)/(t)
vouloir [vœl] vs [vø] veule(nt) / veu(x)/(t)
La coniugazione del verbo geler, pur essendo categorizzata come rego-
lare, offre un esempio delle difficoltà che sorgono nel tentativo di seg-
mentare una voce in unità significative omogenee, formalmente e rego-
larmente delineate, che abbiano valenza generica per l’insieme del si-
stema della coniugazione. Nonostante l’illusione di sistematicità sia
stata alimentata da una tradizione scolastica, la segmentazione dei mor-
femi grammaticali di tempo, persona e numero segue in realtà una com-
plessa «geometria variabile» spesso nascosta dalle comode dicotomie
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della categorizzazione generalizzante. Per poter decifrare il significato
grammaticale e comprendere la variabilità e le alternanze delle sue ma-
nifestazioni superficiali bisogna portare sulla voce in praesentia uno
sguardo analitico che consenta di operare i raggruppamenti pertinenti
nel succedersi lineare degli elementi che la compongono; occorre inoltre
un ragionamento grammaticale in absentia che me a a confronto la voce
a uata con le altre possibilità del paradigma.
Questo doppio movimento intrecciato di analisi e confronto con-
sente di far emergere, nelle forme superficiali, le funzioni significative
dei vari elementi concreti a seconda del co-testo, a raverso un proces-
17
16 J.-P. Jaffre, La linguistique et la lecture-écriture: de la conscience phonologique à la variable
“orthographe”, in «Revue des sciences de l’éducation», I, 29, 2003, pp. 37-49, p. 45.
17 Cfr. La definizione della funzione data da A. Martinet, Syntaxe générale, Colin, Paris
1985: «Le funzioni sono delle unità della lingua, allo stesso titolo dei monemi. Come
loro hanno un senso e una forma identificabile, che essa sia segmentabile oppure amal-
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