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FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea
ricomincia: la storia non ha niente insegnato. […] Lo stato d’animo che
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c’è in questi giorni è come quello di una seconda Capore o morale» .
Altri autori, senza militare nell’antifascismo, opposero però alla
retorica dominante la propria personale esperienza della Grande guer-
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ra: Luigi Bartolini, con il suo Ritorno sul Carso , scrive «un testo parti-
colare rispe o alla tradizionale forma della memorialistica di guerra
italiana», perché non si limita alla narrazione della sua esperienza al
fronte, ma delinea un’autobiografia, narrando gli anni dell’adolescen-
za, i contrasti con il padre, la guerra e i mesi che seguono il congedo,
infine il ritorno sui luoghi del confli o con l’urgenza «di esprimere le
emozioni e i sentimenti che nascevano dal ritorno in un’area dove
aveva comba uto e che, ora, a distanza di anni, faticava a riconoscere»
(Lucio Valent). Bartolini ha una visione estetizzante e nobilitante della
guerra, nella quale riconosce con rimpianto un momento di realizza-
zione della propria identità di uomo e di artista, con un a eggiamento
che ricorda Giovanni Comisso, Giorni di guerra , e la sua visione «este-
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tizzante della guerra come stagione di giovinezza, avventura indivi-
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duale, esplorazione della vita» .
Lussu, Greppi, Bartolini, Comisso, e tanti altri autori, narratori o
poeti, rappresentano con crudezza l’orrore della guerra, i morti scom-
posti e smembrati, il sangue, immagini che dichiarano efficacemente, più
di qualunque esplicita denuncia, la follia e la disumanità del confli o.
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Tra questi, Ungare i, Rebora, Bontempelli, Malaparte… , ma anche
poeti di lontane regioni dell’impero austroungarico, come Grebáč ,
poeta-sacerdote che scrive «poesie “sul campo di ba aglia”», nelle quali
«viene spesso affrontata una riflessione sulla natura […]. Nei casi in cui
si concentra sul tema della guerra, come ad esempio nella poesia Vojna
(La guerra) (con l’idea centrale che durante la guerra la vita umana non
ha alcun valore), la sua voce è fortemente espressiva (evoca il rumore
50 P. Calamandrei, Diario 1939-1945, 2 voll., introduzione di M. Isnenghi, Edizioni di
storia e le eratura, Roma 2015, vol. I, 1939-1941, pp. 86 e 95.
51 L. Bartolini, Ritorno sul Carso (1930), Corriere della Sera, Milano 2016.
52 G. Comisso, Giorni di guerra (1930), Longanesi, Milano 2009.
53 M. Isnenghi, Il mito della Grande Guerra, cit., p. 191.
54 Cfr. A. Cortellessa (a cura di), Le no i chiare erano tu e un’alba. Antologia dei poeti italiani
nella Prima guerra mondiale, prefazione di M. Isnenghi, Bruno Mondadori, Milano 1998.
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