Page 24 - Costellazioni 2
P. 24

FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea


                                                      36
                «primo ciglione delle alture del Carso» , che gli consente di inserire,
                in uno stile alto, molto le erario, una lunga descrizione del Carso, che
                                                                                 37
                per Slataper rivestiva un alto significato simbolico e autobiografico .
                È radicalmente cambiato lo statuto del testo, da appunto ogge ivo e
                sintetico, a brano di stile elevato, secondo il modello del frammento
                vociano, con un coinvolgimento emotivo sogge ivo.
                     II Taccuino di guerra (novembre-dicembre 1915) comprende pochi
                giorni, dal 26 novembre al 3 dicembre; sperimenta soluzioni e forme
                diverse: è costruito con frammenti di diversa lunghezza, alterna cro-
                nache ogge ive, anche se con interventi di commento del narratore
                («per 6 mesi non abbiamo fa o altro che tastare il terreno, rompen-
                doci le corna sul Podgora che ormai ogni soldato sa [d’esser] preso
                          38
                d’infilata» ) a osservazioni e pensieri personali, in uno stile sintetico,
                elli ico. Anche Slataper, come altri autori (Gadda, Ungare i, Savinio)
                registra la mancanza di emozioni al fronte, persino la noia, la mono-
                tonia delle a ese e della ripetitività delle azioni: «27 novembre / La
                vita al fronte è quasi senza emozioni – meno i momenti che precedon
                gli a acchi. Anche le sensazioni sono assai minori o per lo meno in
                minor numero di quel che si creda: se mai è il cara ere che ci guada-
                gna» . L’ultimo appunto «3 dicembre (ore 12½)» nella consueta bre-
                    39
                vità è per il le ore pieno di pàthos, perché sa che Slataper non tornerà
                da quell’azione: «Con Guido e Martelli ci offriamo volontari per il
                Fortino. Guido è già in trincea. So che tu o andrà bene. Un bacio a
                                    40
                Gige a e a Scipio II» .
                     Ben diversi sono i testi di Soffici Kobilek e di Jahier Con me e con
                                                           41
                gli alpini: il primo nasce come rielaborazione e ampliamento degli ap-
                punti presi su un taccuino, per i quali, però, programmaticamente, era
                già prevista la pubblicazione presso l’editore Vallecchi; il testo, antici-





                36  Ibidem.
                37  S. Slataper, Il mio Carso, Libreria della Voce, Firenze 1912.
                38  Id., Appunti e note di diario, cit., pp. 263-264.
                39  Ivi, pp. 264-265.
                40  Ivi, p. 265.
                41  A. Soffici, Kobilek. Giornale di ba aglia (1918), in Id., I diari della Grande Guerra. «Kobilek»
                e «La ritirata del Friuli» con i taccuini inediti, a cura di M. Bartole i Poggi e M. Biondi, Val-
                lecchi, Firenze 1986.


                                                23
   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29