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ALESSIA DI PIETRO, ANTONIO GAITO, L’acquisizione del genere grammaticale in Francese LS
Pensiero confermato da Lyster anche in
orthographic representations of rhymes proved instead to be considerably more
productive than derivational suffixes in their capacity to account for a greater
number of nouns and to generate a comprehensive set of rules governing gender
a ribution .
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Sebbene si abbia maggiore certezza quando fonologia e grafia cooccor-
rono, abbiamo scelto di non pronunciare le entrate, ma di me ere lo stu-
dente di fronte a test individuali scri i, anche in modo da fornirgli più
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tempo per rifle erci .
Di estremo interesse il paragone tra il test A e il test B al fine di
so olineare gli apporti della metalinguistica, quali le dinamiche e le
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condo e dei locutori intervistati .
36 Ivi, pp. 69-92.
37 V.M. Holmes e B. Dejean de la Bâtie hanno mostrato che la precisione nell’assegnazione
del genere mantiene uno stre o rapporto con i tra i so o lessicali, ossia i fonemi in sillaba
finale e il genere dei nomi portatori di questi tra i. Più il legame è forte, più rapida sarà
la decisione corre a concernente il genere. Questi linguisti hanno verificato questa ipotesi
a ribuendo compiti di categorizzazione per genere di nomi reali e pseudo-parole a un
corpus di parole comprendente 102 nomi, di cui 34 atipici (come plage e cage che sono di
genere femminile mentre la maggior parte dei nomi in -age è maschile). Il resto era dotato
di terminaisons regolari con un valore di predicibilità compreso tra 81 per cento e 100 per
cento. A loro avviso, questo corpus era rappresentativo del lessico degli studenti, dei lo-
cutori nativi francesi e degli studenti di FLE della University of Melbourne. La frequenza
delle occorrenze delle parole scelte varierebbe tra 1 e 469 su un milione, secondo la base
lessicale Brulex. L’insieme delle pseudo-parole è stato sostituito secondo lo stesso princi-
pio: i ricercatori hanno mantenuto le terminaisons reali dei nomi, ma ne hanno modificato
la prima parte (per esempio, clano al posto di piano). Il test consisteva in un compito di
classificazione dei nomi, presentati isolatamente. Essi hanno misurato i tempi di reazione
in caso di a ribuzione corre a del genere e il tasso di errore in caso di a ribuzione erronea.
38 L’ogge ivizzazione della lingua si realizza grazie all’a ività metalinguistica, la quale
si differenzia dalle altre abilità linguistiche de e di base, necessarie a comprendere e
produrre unità linguistiche. E. Benveniste all’inizio del 1970 sostenne che «la faculté
métalinguistique renvoie à la possibilité que nous avons de nous élever au-dessus de la
langue, de nous en abstraire, de la contempler, tout en l’utilisant dans nos raisonne-
ments et nos observations» (E. Benveniste, Problèmes de linguistique générale, Gallimard,
Paris 1974, p. 218). Negli anni O anta, lo psicolinguista W.E. Tunmer e i suoi collabora-
tori a tal proposito hanno affermato che «la conscience métalinguistique peut être défi-
nie comme l’habileté à réfléchir sur la langue et à en manipuler les traits structurels, en
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