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FABIO ECCA, Scandali nella Grande guerra europea: i sovrapprofi i di guerra
mediazione di interessi contrapposti»: pubblici e militari da una parte,
dell’imprenditoria privata dall’altra. Uno dei principali nodi organiz-
zativi era legato al fa o che il sistema privato prussiano fosse sostan-
zialmente basato su trust produ ivi, i soli ad avere un rapporto dire o
con il commi ente statale. Ciò rendeva la Sezione per i materiali bellici
incapace di aumentare o cambiare la produzione, sia a raverso l’in-
serimento di nuove realtà produ ive sia a raverso l’incremento delle
linee di fabbricazione già esistenti. Nel primo caso, infa i, le società
che già appartenevano a un trust non vedevano certo di buon occhio
l’aumento del numero delle unità di fabbricazione, pena la diminu-
zione dei loro guadagni; nel secondo caso venivano richiesti ai pro-
du ori ingenti investimenti in macchinari e a rezzaggio, senza che
questi ne avessero un immediato ritorno economico in termini di ri-
cavi. L’asse o e l’organizzazione prussiana non rendevano quindi age-
vole nessuna politica tesa a migliorare o velocizzare la produzione, la
cui qualità e quantità era quindi destinata a una progressiva diminu-
zione con il progredire della guerra e delle evoluzioni tecnologiche.
Come ha so olineato lo storico Gerald Feldman, l’economia di guerra
tedesca sarebbe riuscita a sostenere lo sforzo produ ivo bellico solo
fino a quando il progressivo disfacimento del corporativismo, su cui
era imperniata la macchina da guerra prussiana, non avrebbe finito
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con l’inficiare negativamente sulla stessa organizzazione .
Veniamo infine a esaminare il caso italiano. Nella Penisola la
stru ura amministrativa e gestionale approntata per la guerra, nono-
stante il fa o che l’anno di neutralità avesse permesso al Paese di ana-
lizzare gli altri modelli europei, si rivelava complessa e problematica.
I due principali organismi preposti a governare il rapporto tra “pub-
blico” e “privato” erano il Comitato Centrale di Mobilitazione Indu-
striale, a sua volta stru urato in numerosi Comitati Regionali prepo-
sti all’organizzazione degli operai delle industrie ausiliarie so oposti
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a una ferrea disciplina militare , e l’Amministrazione delle Armi e
21 Cfr. in particolar modo G.D. Feldman, The Great Disorder, cit.; Id., Army, Industry and
Labor in Germany, cit.
22 Tra le molte opere sul tema citiamo G. Procacci, Warfare-welfare: intervento dello Stato e
diri i dei ci adini (1914-18), Carocci, Roma 2013; F. Degli Esposti, Stabilimenti industriali o
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