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FABIO ECCA, Scandali nella Grande guerra europea: i sovrapprofi i di guerra


                uffici pubblici italiani erano stati cara erizzati, fin da prima della
                Grande guerra, da una (dis)organizzazione che comportò «fin dalla
                nascita una tara, politica e culturale, che risultò impossibile eliminare
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                nel corso del confli o» . Tale situazione, unita a una legislazione in-
                sufficiente e spesso contradditoria, alla mancanza di registrazioni
                contabili e di controlli sulla produzione, all’aumento esponenziale dei
                prezzi, alla consegna di materiali dife osi o addiri ura alla mancata
                realizzazione di quanto pa uito dagli accordi commerciali, avrebbe
                portato alla realizzazione di numerosi sovrapprofi i di guerra, come
                comprovato dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle spese
                di guerra (d’ora in poi semplicemente Commissione). Si tra a di una
                fonte storica eccezionale, in quanto perme e l’analisi della gestione
                italiana della Prima guerra mondiale e del successivo dopoguerra in
                ambito politico, economico e sociale. Istituita nel 1920 per volere di
                Gioli i, essa aveva il compito di indagare sulla conduzione ammini-
                strativa ed economica della guerra appena conclusa. In circa venti
                mesi di a ività (1920-1922) la Commissione avrebbe accertato la pre-
                senza di oltre 324 milioni di lire di sovrapprofi i realizzati ai danni
                dell’erario pubblico italiano. Tale cifra, tra l’altro, è solo la punta di
                un iceberg molto più grande, probabilmente a estabile a circa 15 mi-
                liardi di lire considerando le numerose inchieste avviate e non com-
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                pletate dalla stessa Commissione .
                     Analizzando nel de aglio alcuni casi di lucro indebito, si scopre
                che questo organo di inchiesta aveva svolto indagini su numerose re-
                altà produ ive italiane operative nella realizzazione di ogni genere di
                prodo o, dal proie ile di piccolo calibro all’aeroplano, dalle armi chi-
                miche ai primi modelli di carrarmato. Tra le società coinvolte, vi erano
                per esempio l’Ansaldo, in particolar modo per quanto riguardava la
                vendita di artiglieria di grosso calibro e la produzione del naviglio mi-




                27  L. Segreto, Armi e Munizioni. Lo sforzo bellico tra speculazioni e progresso tecnico, in «Italia
                contemporanea», fascicolo 146-147, 1982, p. 37.
                28  Per la sua storia cfr. F. Mazzonis, Un dramma borghese. Storia della Commissione parla-
                mentare d’inchiesta per le spese di guerra, in C. Crocella, F. Mazzonis (a cura di), L’inchiesta
                parlamentare sulle spese di guerra, Camera dei Deputati – Archivio Storico, Roma 2002,
                vol. 1, pp. 3-231. Cfr. anche le recenti pubblicazioni di F. Ecca sui sovrapprofi i di guerra
                (cfr. nota 1).


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