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FABIO ECCA, Scandali nella Grande guerra europea: i sovrapprofi i di guerra


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                litare e commerciale ; la Piaggio, protagonista nelle costruzioni aero-
                nautiche con ingenti sovrapprofi i, grazie sopra u o all’assegnazione
                di materie prime e rimborsi eccessivi ; la Fiat, i cui stabilimenti rea-
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                lizzavano non solo mezzi di trasporto ma anche armi e munizioni di
                ogni genere. Proprio quest’ultima società era, per esempio, produ rice
                della mitragliatrice media Fiat-Revelli Mod. 1914 (o, semplicemente,
                Fiat Mod. 14), probabilmente l’arma automatica più usata dall’Esercito
                Italiano durante la Grande guerra. La sua storia è particolarmente si-
                gnificativa perché evidenzia alcune delle criticità che hanno cara e-
                rizzato il sistema italiano per tu a la durata della guerra. Il fa o che
                l’adozione di quest’arma fosse avvenuta solamente nel 1915, dopo che
                per ben tre volte i tecnici militari l’avevano bocciata per varie insuffi-
                cienze tecniche, lascia infa i intuire che il processo valutativo e deci-
                sionale pubblico fosse stato contraddistinto, prima o durante la guerra,
                da un certo livello di approssimazione. Inoltre, fin dai primi mesi del
                suo utilizzo la Fiat Mod. 14 registrava numerosi e gravi inconvenienti
                di natura meccanica e stru urale, come in parte so olineavano le de-
                nunce di diversi ufficiali, comandanti sia di alcune compagnie artiglie-
                ri di ba aglione sia di interi ba aglioni artiglieri. Essi asserivano infa i
                che questa mitragliatrice, pur rimanendo operativa anche in condizio-
                ni climatiche e operative estreme, risultava avere numerosi dife i,
                primi fra tu i quello di essere troppo pesante per essere trasportata
                dalle truppe di terra, quello di avere un sistema di raffreddamento ad
                acqua non adeguato per cui era sogge a a frequenti surriscaldamenti
                che ne limitavano l’utilizzo e, non ultimo, l’essere stata dotata di un
                sistema di alimentazione troppo spesso sogge o a inceppamento .
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                Eppure, la Società Metallurgica Bresciana e la stessa Fiat, le sue mag-






                29  Cfr. Archivio Storico Camera Deputati (d’ora innanzi ASCD), Commissione parlamen-
                tare d’inchiesta sulle spese di guerra (d’ora innanzi Spese di guerra), b. 109, f. 788 «doppia
                vendita di cannoni» e ASCD, Spese di guerra, b. 111, f. 799 «Ansaldo-Società Nazionale
                di navigazione».
                30  Cfr. ASCD, Spese di guerra, b. 133, f. 917.
                31  Cfr. ASCD, Spese di guerra, b. 113, f. 805, «Indagini sui contra i stipulati dall’ammini-
                strazione militare con la Società Metallurgica bresciana, già Tempini, per la fornitura di
                mitragliatrici automatiche Fiat», dove sono presenti anche alcune le ere di denuncia
                inviate dagli ufficiali comba enti.


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