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FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea


                ve a Papini – che identifica come il tramite fondamentale per coinvol-
                gere il fronte interno nelle vicende belliche, e successivamente per
                creare un collegamento con i soldati in ritirata –, rimproverandolo
                aspramente per il tono dubbioso e per i contenuti evangelici dei suoi
                articoli, che non si oppongono al disfa ismo delle analisi negative
                sull’andamento della guerra; per Soffici Papini non interviene adegua-
                tamente nel fronte interno per garantire sostegno all’esercito impegna-
                                                                        32
                to in uno sforzo straordinario di resistenza e di «riscossa» .
                     Nella vita al fronte la corrispondenza assumeva grande impor-
                tanza, perché, oltre a portare conforto, garantiva un filo di continuità
                con la propria vita di “prima” a raverso i rapporti affe ivi e sociali, e
                dunque rappresentava la salvaguardia della propria identità indivi-
                duale rispe o alla realtà colle iva della vita militare: Charlie Chaplin
                nella prima parte di Shoulder Arms (Charlot soldato, 1918) dedica un epi-
                sodio memorabile alla distribuzione della posta.
                     Una funzione ancora più significativa ebbe la scri ura di diari e
                memorie, che furono elaborati in gran numero durante la Prima guer-
                ra mondiale, sia da parte di sogge i non colti, o addiri ura semianal-
                fabeti, sia da parte di acculturati o intelle uali; per i primi la guerra
                costituì un’occasione di formazione e in alcuni casi di alfabetizzazione.
                In entrambi i casi, comunque, scrive Paola Cantoni,


                   Una distinzione fondamentale per una loro corretta analisi deve essere fatta
                   tra testi scritti in presa diretta e testi prodotti a distanza dagli eventi narrati
                   anche se, in assenza di dati oggettivi, non è facile, e in qualche caso è impos-
                   sibile, stabilire tempi e modi della stesura dei testi […]. Indizi importanti di
                   una stesura a caldo sono il ductus più irregolare della scrittura, dovuto anche
                   alle condizioni disagiate del fronte, l’andamento cronachistico e in qualche
                   caso tachigrafico del testo, che risulta scandito da date precise, e altri aspetti






                32  G. Papini, A. Soffici, Carteggio. 1916-1918 La Grande Guerra, a cura di M. Richter, nuova
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                ed., D’Auria, Napoli 2003 ,III: «Avrei voluto anche parlarti dei tuoi articoli sul Carlino
                […]. Ti dirò solo che i tuoi articoli belli per un verso, fanno generalmente un’impressione
                ca iva e ormai tu sei arrivato a farti considerare come un neutralista e un sabotatore
                della guerra. È assurdo e ridicolo; io so che non è e non può essere così […].» (le era
                del 10 o obre 1917, p. 125); cfr. anche la le era del 21 o obre 1917, ivi, p. 130.


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