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DANA HUČKOVÁ, «La guerra, che non ha nulla di santo…»


                confli o e sia capace di riportare a casa i soldati dal fronte, di farli ri-
                tornare nel cuore delle loro famiglie.
                     Quando nell’autunno 1915 VHV rientra a casa è scosso dal cam-
                biamento del modo di pensare delle persone. Non acce a la possibilità
                che a essere cambiato sia lui: «Constato che non cambiai allora, come
                k. Und k. Feldkurat, il mio pensiero slovacco, ma non lo nascosi nem-
                meno quando una volta un signor generale mi disse: “Nich wahr, du
                bist ein Ungar. La mia risposta anche allora fu: Ich bin ein Slovak aus
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                Kroatien”» .
                     VHV riunisce «il sentire slovacco e la tematica bellica» qualche
                anno dopo, nel 1922, nel testo teatrale Milica Nikolićová (Milica Nikolić),
                il cui protagonista è un milite slovacco che vive presso la famiglia
                serba dell’insegnante Nikolić. L’azione si svolge tra il gennaio e l’o o-
                bre del 1918 nella piccola ci adina occupata di Sriem e nel contesto
                dell’intensa atmosfera bellica si sviluppa il confli o tra l’amore perso-
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                nale e quello sovrapersonale .
                     Del periodo bellico, di VHV si sono conservate anche le predi-
                che, in cui reagisce allo stato della guerra − in una di esse indica la
                guerra condo a «nel nome di Dio per il re e per la patria» come insen-
                sata e prega Dio perché fermi «il dilagare della morte» e la «distruzio-
                ne della famiglia» (Archivio Centrale SECAV in Serbia).




                Sacerdote come soldato semplice

                La guerra è l’apice della tragedia personale di un autore conside-
                rato dalla critica letteraria prebellica una promessa e la nuova spe-
                ranza della letteratura slovacca: Ivan Lilge, che scrive sotto lo pseu-
                donimo Lysecký (1886-1918), scrittore, pubblicista e traduttore.




                27  VHV, Vlastný životopis. Pokračovanie 3. Farár a vojna. 1914-1918, in «Národná jednota»,
                XVI, 14, 1935, p. 2.
                28  Z. Čížiková, Kultúrne a literárne snahy vojvodinských Slovákov po prevrate, in V. Štepánek
                (a cura di), Velká válka a areálové souvislosti: kultura, literatura a kulturní historie slovanských
                národů, Masarykova univerzita, Brno 2014, p. 111. M. Babiak, Vladimír Hurban Vladimírov,
                in Dejiny slovenskej drámy 20. storočia, a cura di V. Šte
o, Divadelný ústav, Bratislava
                2011, p. 130.


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