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PAOLA CANTONI, Diari popolari della Grande guerra. Forme e strategie della narrazione



                   Il figlio di Marco e di Bruni Felice Nato al Comune di Serrone – Manda=
                   mento Paliano distretto Frosinone. Fù chiamato all∙ armi nel ∙ 1913 ∙ […] Fu
                   continuato il suo perioto del cor= so perla durata di 14 Mesi al mediesimo
                   Reg-to come soldato […] fu inviato al cune parti di Italia Centrale apprestare
                   servizo di secorrez= za che e stato la Prima volta a Villa santa Lucia della
                   Provincia dei abbruzzi.


                Solo alla terza pagina il soggetto si riconosce nei fatti narrati lascian-
                do trapelare la propria presenza in un debole “si” impersonale e su-
                bito dopo implicitamente comprendendosi nella (più consapevole)
                prima persona plurale e nella costante ripetizione del possessivo
                “nostro”:


                   Come de o – Parti per la Tripolitania del 1914 si parte contenti perche le nostre
                   speranze erano quelle di Pochi mesi e poi essere stati inviati in co<n>cedo per-
                   che i nostri circoli erano fa i che dopo fossimo compiti 24 mesi di servizio di
                   essere finita la vita militare, anche di la sarrano continuata le nostre in strizione
                   Militare. la dura= ta nelli diserti Libico fu per 19 mesi di questi 19 mesi avemo
                   lonore di combarrere 3 volte al foco nemico.

                Gennaro Parisi, invece, comincia il suo racconto in forma dire a e su-
                bito in prima persona. Ma poco dopo i fa i narrati perdono il loro va-
                lore stre amente individuale e il passaggio al plurale segnala la con-
                divisione di un’esperienza colle iva. Parisi ritorna alla prima singolare
                solo per annotare uno stato d’animo.


                   Fui chiamata [sic] alle Armi […] mi presentai al mio distre o di Salerno […]
                   Ci indrappellarono, e ci Condussero alla Stazione, dove già trovammo pronti
                   […] non posso descrivere quande lagrime furono versate ambe due le parti.

                Per altre qua ro pagine troviamo sempre il plurale con rare eccezioni
                relative all’assegnazione al reparto e all’espressione di un moto inte-
                riore dello scrivente:


                   arrivammo a Perugia, dove mi fu assegnato al 51° Fanteria appena giunti Colà,
                   ci diedero […] ci condussero […] ci fecero […] ci diedero […] ci porto […] ci
                   fecere fare […] ci diedero […] ci Consegnarono […] ci assegnarono […] ed il



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