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JACOPO PERAZZOLI, Socialisti al fronte, tra assonanze e differenze


                una ragione ben precisa. Ciò è dovuto alle perplessità sempre mag-
                giori avute da Lussu nei confronti della conduzione militare, ma anche
                verso alcuni aspe i della guerra stessa. Si prenda il momento, rico-
                struito nel diciannovesimo capitolo, in cui Lussu, a seguito della sco-
                perta di un appostamento nascosto nelle vicinanze della trincea au-
                stroungarica, si trovò ad avere so o tiro un graduato nemico, senza
                però riuscire a ucciderlo a freddo:


                   Io non vedevo che l’ufficiale. Io facevo la guerra fin dall’inizio […]. Questa caccia
                   grossa tra uomini non era molto dissimile dall’altra caccia grossa. […] Certo, fa-
                   cevo coscientemente la guerra e la giustificavo moralmente e politicamente. […]
                   Che io tirassi contro un ufficiale nemico era quindi un fa o logico. […] E intanto
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                   non tiravo, forse, non avrei tirato .
                D’altro canto, «fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un’altra
                cosa. Uccidere un uomo, così, è assassinare un uomo» . Di conseguen-
                                                                   38
                za, risulta ancora valido quanto affermato da Carlo Salinari nel 1961:
                dopo aver concluso la le ura di Un anno, permane davanti agli occhi
                il pensoso volto dell’autore sospeso nell’angoscioso dilemma che lo di-
                lania, ossia di aver voluto la guerra e di aver visto cadere tu e le sue
                illusioni. Ma questa tendenza, a ben vedere, non cara erizzava soltan-
                                                                          39
                to Lussu, bensì un’intera generazione di intelle uali italiani .


                Spunti comparativi sulle origini teorico-politiche di Un anno sull’Altipiano
                e No i sul Carso


                Scrivendo le sue memorie di guerra nell’Italia ormai re a saldamente dal
                fascismo, Greppi, convinto interventista che prese parte al confli o prima
                come ufficiale del Savoia Cavalleria e poi come comandante di un gruppo
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                di bombarde , diede corpo a un’operazione politico-culturale ben pre-




                37  Ivi, p. 137.
                38  Ivi, p. 138.
                39  Cfr. C. Salinari, Emilio Lussu scri ore, in «Il Mondo Nuovo», III, 4 dicembre 1961.
                40  Greppi ha ripercorso questi momenti nel già menzionato libro scri o in memoria della


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