Page 155 - Costellazioni 2
P. 155

JACOPO PERAZZOLI, Socialisti al fronte, tra assonanze e differenze


                stante, vi fu chi, tra il ceto politico-intelle uale residente in Italia,
                provò a dare una le ura differente dei fa i relativi alla Grande guerra.
                Oltre a Omodeo e Greppi, possono essere annoverate anche figure non
                obbligatoriamente distanti da Benito Mussolini, come Gioacchino
                                                                            46
                Volpe, oppure innegabili antifascisti come Gaetano Salvemini .
                     Per Greppi, riflettere sulla propria esperienza al fronte aveva
                anche un senso extraletterario: voleva dire provare a garantirsi qual-
                che spazio di manovra da spendere nella lotta antifascista. Infatti,
                oltre a essere stato, quale iscritto del Partito Socialista Italiano fin
                dal 1919, uno dei massimi dirigenti del Centro Socialista Interno
                (CSI), ovvero quella rete clandestina che, messa in piedi da una serie
                di dirigenti dell’ormai illegale PSI, aveva il compito di provare a con-
                                               47
                trastare il regime mussoliniano , a partire dal 1944 assunse i panni
                                               a
                del commissario politico dell’8 Brigata Matteotti operante in val
                d’Ossola.
                     Dal canto suo, Lussu non necessitava di una sorta di copertura
                patrio ica per poter operare contro il fascismo, visto che dall’Italia
                mussoliniana era fuggito nel 1929 grazie a un’avventurosa fuga dal
                                                                          48
                confino di Lipari con Carlo Rosselli e Francesco Fausto Ni i . Non si
                dimentichi che l’esponente sardo di Giustizia e Libertà, proprio perché
                ritenuto da Mussolini uno degli oppositori più pericolosi del regime,
                dopo essere stato assolto in istru oria nel processo susseguente ai fa i
                di Cagliari del novembre 1926, venne comunque inviato al domicilio
                                     49
                coa o nell’isola eolica .
                     Dato il contesto politico a cui si rifaceva Lussu, si capisce fa-
                cilmente come Un anno sull’Altipiano avesse un’altra finalità rispetto






                46  Sulle posizioni assunte da Salvemini e Volpe si suggerisce sopra u o B. Bracco, Storici
                italiani e politica estera: tra Salvemini e Volpe, 1917-1925, FrancoAngeli, Milano 1998.
                47  Cfr. Divisione Polizia Politica, Nota n. 500/4293, s.l., 28 luglio 1927, in ACS, CPC, b. 2526.
                Sul CSI si vedano, tra gli altri, S. Merli, La rinascita del socialismo italiano e la lo a contro il
                fascismo 1934-1939, Feltrinelli, Milano 1963 e A. Panaccione, Alcune eredità del «Centro so-
                cialista interno» nella Resistenza e nel dopoguerra, in D. Bidussa, A. Panaccione (a cura di),
                Le culture politiche ed economiche del socialismo italiano dagli anni ‘30 agli anni ‘60, Fonda-
                zione Giacomo Brodolini, Roma 2015, pp. 33-64.
                48  Cfr. E. Lussu, Marcia su Roma e dintorni (1931), Einaudi, Torino 2002, pp. 176-188.
                49  Cfr. G. Fiori, Il cavaliere dei rossomori (1985), L’Unione Sarda, Cagliari 2003, p. 219.


                                                154
   150   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160