Page 148 - Costellazioni 2
P. 148

JACOPO PERAZZOLI, Socialisti al fronte, tra assonanze e differenze


                I colpevoli di un simile andamento erano sicuramente le alte sfere
                dell’esercito, che Lussu mise so o accusa ricorrendo all’ironia della
                propria scri ura. Ricordando le giornate del luglio 1916, quando le
                truppe italiane erano costantemente impegnate in una complicata con-
                troffensiva non coordinata per provare a scacciare gli austroungarici
                dalle posizioni dominanti dell’altopiano di Asiago, Lussu scriveva che
                il «cannone aveva o enuto, per solo risultato, la ferita del puntatore e
                del tenente. […] Ma l’assalto doveva aver luogo ugualmente. Il gene-
                rale era sempre là, come un inquisitore, deciso ad assistere, fino alla
                                                22
                fine, al supplizio dei condannati» . In pratica, secondo una valida ar-
                gomentazione di Paolo Pozzato e Giovanni Nicolli, dietro al tono sar-
                castico della scri ura di Lussu si poteva scorgere la convinzione se-
                condo la quale i soldati di grado inferiore non potevano che acce are
                                                           23
                il drammatico destino cui andavano incontro .
                     Oltre a ciò, dalla breve citazione richiamata di Un anno, possono
                essere tra e due ulteriori considerazioni: anzitu o, la realtà del fronte
                faceva progressivamente venire meno le certezze pro ingresso dell’Ita-
                lia nel confli o da parte di chi, come Lussu stesso, non aveva esitato a
                                                        24
                schierarsi tra gli interventisti democratici . In second’ordine, emerge
                chiaramente la distanza effe iva tra i soldati semplici e gli ufficiali di
                basso rango da un lato e i comandanti dall’altro, spesso provenienti
                dall’alta borghesia: «I soldati, una trentina, stavano a orno, seduti o
                sdraiati, e fumavano. […] Anche domani un assalto! Io scomme o che
                domani c’è l’assalto. E perché non ci dovrebbe essere? Non siamo noi
                figli di pu ana?» . Pertanto, le memorie di Lussu devono essere intese
                                25
                alla stregua di una critica quanto mai ne a nei confronti dell’autorita-
                                                                             26
                rismo militare, reo di mandare «i soldati a morire senza scopo» .
                     Al contrario, il tema principale diNo i sul Carso sono il camera-
                tismo e il rapporto tra i soldati, anche di diverso grado. Non si vuole






                22  Ivi, p. 104.
                23  Cfr. P. Pozzato, G. Nicolli, 1916-1917 mito e antimito. Un anno sull’altipiano con Emilio
                Lussu e la Brigata Sassari, Ghedina & Tasso i Editori, Bassano del Grappa 1991, p. 101.
                24  Cfr. M. Isnenghi, Ritra i critici di contemporanei. Emilio Lussu, cit., p. 319.
                25  E. Lussu, Un anno sull’Altipiano, cit., p. 94.
                26  G. Fois, Storia della Brigata «Sassari», Edizioni Gallizzi, Sassari 1981, p. 56.


                                                147
   143   144   145   146   147   148   149   150   151   152   153