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JACOPO PERAZZOLI, Socialisti al fronte, tra assonanze e differenze


                sfare un’esigenza personale dell’avvocato socialista: rivendicare un
                passato, su cui il fascismo aveva dispiegato la propria patina di reto-
                rica autoglorificante, che l’avvocato socialista sentiva ancora come sua
                esperienza umana non manipolabile, né mistificabile. Ancor prima di
                essere una rivendicazione politica, No i sul Carso è un richiamo di-
                chiaratamente personale all’esperienza della Prima guerra mondiale
                del futuro primo ci adino milanese.




                Un anno sull’Altipiano e No i sul Carso, due memorie dagli elementi
                diversi, ma comunque riconducibili all’alveo dell’interventismo democratico


                Nonostante le origini differenti, le memorie di Lussu e di Greppi sono
                accomunate da un elemento dire amente collegato ai due autori. En-
                trambi gli scri ori erano giunti al fronte sulla base di forti convinzioni
                interventiste: Lussu considerava condivisibile l’ingresso in guerra del-
                l’Italia sulle basi dell’interventismo di matrice democratica, un’argo-
                mentazione estremamente diffusa tra gli studenti dell’Università di Ca-
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                gliari ; Greppi riteneva doveroso l’intervento militare così da scongiu-
                rare l’espansione sull’intero continente europeo dell’autoritarismo au-
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                stro-tedesco .
                     Ma Un anno sull’Altipiano e No i sul Carso, al di là della medesi-
                ma propensione all’intervento italiano nel primo confli o, mostrano
                forti dissonanze, individuabili anche a un primo esame.
                     Ci si riferisce anzitutto alle scelte rievocative compiute dai due
                autori. Lussu decise di soffermarsi esclusivamente sul secondo dei
                quattro anni passati in trincea, quello appunto trascorso sull’altipia-
                no di Asiago, dove operò come ufficiale del 151° Reggimento di Fan-
                teria della Brigata Sassari. Questa scelta deve essere giocoforza ri-
                condotta all’intenzione dell’antifascista sardo di «dare al lettore l’im-





                cialismo, Edizioni Avanti!, Milano 1963; Gli anni del silenzio e del coraggio: pagine della re-
                sistenza per i giovani, Ceschina, Milano 1965; Lunga le era a Bianca, Ceschina, Milano 1967.
                17  Cfr. E. Lussu, Ricordo di Gaetano Salvemini, in Salvemini: alcuni significanti tributi, Con-
                trocorrente, Boston 1958.
                18  Cfr. A. Greppi, Lunga le era a Bianca, cit., p. 64.


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