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MARTINA VOLPE, «Morire secondo i regolamenti». Gli intelle uali della «Diana» al fronte
Anticipo, la prima delle sue Cadenze, inaugurando una collaborazione
che prosegue anche durante gli anni di guerra fino alla morte, e che
segnala nell’Italia le eraria certamente uno spirito nuovo, sia nelle
scelte sinta iche, sia nei ritmi lirici:
[…] non il solito versaiolo come se ne trovano cento in ogni piazza o strada
del bel paese: un poeta: uno dei più formati tra i giovani di allora: con una fi-
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sionomia sua, con una posizione sua, con un’importanza quindi nazionale .
La poesia di Cervi si distingue rapidamente nella schiera dei poeti
della prima guerra mondiale per la simmetrica distanza che mantiene
tanto dalla poesia futurista, tanto dalla tradizione pascoliana che dalle
influenze dannunziane. Le Cadenze rappresentano la principale rile-
vanza le eraria dei primi fascicoli della «Diana», centrati sulle tema-
tiche interventiste che Cervi supera con le beffarde avventure in terra
natia del suo monello; sono dunque un prodo o poetico molto origi-
nale, in cui ironia lirica, impressionismo linguistico, cadenza diaristica
e ardite costruzioni foniche si mescolano nella memoria del poeta
sardo, monello di lingua e fanciullo di sguardo:
Rimango, dopo tu o, sempre quello
che fui da bambino in Sardegna, con birichina ostinazione:
groviglie o di ghiribizzi, monello più d’ogni monello,
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espansivo pizzino-bizzone .
Questo impegno poetico venne raccolto da Marone che pubblicò gran
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parte delle composizioni nel volume Cadenze d’un monello sardo nel 1918 ,
pochi mesi prima che l’autore morisse all’età di ventisei anni. All’ingresso
62 L. Fiumi, Annunzio Cervi. Il poeta morto sul Grappa (1892-1918), Termini, Fiume 1938, p. 5.
63 A. Cervi, Anticipo, in «La Diana», I, 3, marzo 1915, p. 16. Una nota a fine lirica illustra
il significato del termine pizzinno-bizzone: «si chiamano i monelli sardi: e l’espressione
vale bimbe i-uccelli».
64 Id., Cadenze d’un monello sardo, Libreria della Diana, Napoli 1918. Nel 1968 L. Fiumi
curò un’edizione delle liriche di Cervi, Poesie scelte (1914-1917), Ceschina, Milano, che
tu avia, scrive N. D’Antuono, è assai scorre a, non solo da un punto di vista filologico.
Si veda A. Cervi, Le cadenze d’un monello sardo 1915-1917, cit.
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