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MARTINA VOLPE, «Morire secondo i regolamenti». Gli intelle uali della «Diana» al fronte


                Una storia che ancora attende di essere narrata è quella delle riviste
                letterarie italiane del primo ventennio del Novecento, una costella-
                zione di gruppi di intellettuali che da nord a sud della Penisola riva-
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                leggiavano tra loro al fine di tracciare una linea poetica dominante .
                Accanto all’egemonia culturale espressa dalle fiorentine «La Voce»
                e «Lacerba», un pullulare di riviste eccezionalmente eclettiche, di
                tendenza liberista, modernista e avanguardista, puntellavano le cit-
                tadine italiane, percorse da un generico desiderio di novità e di ri-
                bellione contro le vecchie generazioni, inclusa la casta dei padri pre-
                cettori – da D’Annunzio a Papini – che questi “giovanissimi intellet-
                tuali” aveva tenuto a battesimo. Nella città di Bari già dal 1911 esi-
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                steva «Humanitas» , Catania era tra le città del meridione più vivaci
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                e vitali intellettualmente con le riviste «La Via» , «La Fonte» e «La
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                Scalata» , la prima fondata nel 1915, le seconde nel 1917. Nella capi-
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                tale agiva «Cronache letterarie» , in area campana si trovavano «Le
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                Pagine» e «Crociere barbare» e nella città partenopea si affermava
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                1  Adele Dei nota giustamente che la storia della cultura delle riviste del primo Novecento
                è stata sempre eccessivamente circoscri a alla linea fiorentina, e questa tradizione critica
                «rischia di trascurare aree senza dubbio vitali che, se per molti tra i hanno risentito della
                soggezione agli esempi dominanti, non per questo appaiono meno ricche di esperienze e
                di tentativi», A. Dei, “La Diana” (1915-1917), saggio e antologia, Bulzoni, Roma 1981, p. 4.
                2  «Humanitas», rivista se imanale dire a da P. Delfino Pesce, fondata a Bari nel 1911 e
                a iva fino al 1924. Molte informazioni relative al panorama delle riviste degli anni 1911-
                1918 sono ricavate dal già citato saggio introdu ivo alla «Diana» di A. Dei.
                3  «La Via», rivista quindicinale dire a da Raciti De Simone, pubblica il primo numero
                nel luglio del 1915 e avrà breve vita. Tra i collaboratori Villaroel, Fiumi, Interlandi, Bo-
                nuzzi, Marone, che ebbero sempre stre i conta i con «La Diana».
                4  «La Fonte», rivista dire a da R. Di Ma ei e da G. Villaroel, inizia le pubblicazioni nel
                febbraio 1917, proprio mentre cessa l’a ività la rivista «La Diana», a cui assomiglia molto
                per impostazione, firme dei collaboratori e orizzonti culturali. Villaroel, in alcune le ere
                a Marone del 1917, lo sollecita affinché non disperda i buoni testi che ha raccolto presso
                altre riviste, e li ceda alla «Fonte».
                5  «La Scalata», rivista dire a da F. Caioli e A. Berre a, sulla linea della «Diana»; ebbe
                un prolungamento nella rivista «La Spirale».
                6  «Cronache le erarie», rivista quindicinale, inizialmente mensile, è a iva a Roma dal
                1915, fondata da A. d’Alba (pseudonimo di U. Bo one) e formalmente dire a da E.
                Tinto; la rivista nasce dal recupero del «Bolle ino epicureo spirituale», quindi rinno-
                vando «Cronache spirituali»; in stre a sorellanza con «La Diana», ne ereditò importanti
                firme dopo la chiusura.
                7  «Le Pagine», rivista di breve vita (1916-1917) dire a da N. Moscardelli e G. Ti a Rosa,


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