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SAGGI
«Morire secondo i regolamenti».
Gli intelle uali della «Diana» al fronte*
MARTINA VOLPE
Sapienza Università di Roma
Abstract
Una delle pubblicazioni che si diffusero nel periodo della Grande guerra è la
«Diana», rivista napoletana di cui furono pubblicati 25 fascicoli tra il 1915 e il
1917 e che ebbe Gherardo Marone come principale animatore. Da strumento pro-
pagandistico e centro irradiante dell’entusiasmo interventista la rivista divenne
interprete di una colle iva delusione: nella vita da campo e nelle giornate di trin-
cea, prima di incontrare la morte, i dianisti riconobbero la disperazione di un’in-
tera generazione di giovani illusi, declinandola in versi concisi ed essenziali.
L’articolo intende cogliere il passaggio da un’esausta cultura futurista a una
sensibilità poetica moderna, alternando gli scri i pubblicati in rivista alle
inedite le ere inviate a Gherardo Marone dai collaboratori al fronte, per evi-
denziare il valore culturale svolto dalla rivista e per disseppellire le parole di
giovani poeti come Mario Cestaro e Annunzio Cervi, le cui vite furono tra-
volte dalla guerra.
Parole chiave: Prima guerra mondiale; Napoli; futurismo; le ere; archivi
le erari; «La Diana»; Annunzio Cervi; Mario Cestaro.
* Questo articolo costituisce l’elaborazione di un intervento tenuto il 6 novembre 2015
presso la Royal Holloway, University of London, in occasione della conferenza Repre-
senting the War: How wars, conflicts and violence shake Italian Culture, dal titolo Corri-
spondenze dalla Grande Guerra. Gli intelle uali della «Diana» al fronte.