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ORESTE FLOQUET, All’intersezione tra linguistica dell’exemplum e linguistica del datum


                     Non possiamo esimerci dal so olineare, cionondimeno, che il
                nostro approccio non può considerarsi esaustivo e che i risultati non
                possono essere che provvisori; questo non solo perché il numero di
                intervistati è ancora largamente insufficiente per giungere a delle ge-
                neralizzazioni di una certa solidità, ma anche perché i due test propo-
                sti, esplorando solo alcune sfacce ature dell’opposizione deuxième/se-
                cond, lasciano in ombra molti altri aspe i per i quali o servono altri
                test mirati, oppure sono necessarie analisi di un tipo radicalmente di-
                verso che me ano in risalto, per esempio, l’incidenza di deuxième e se-
                cond nella stampa, nel parlato spontaneo ecc.



                3. Teorie su deuxième e second

                Come è ben noto, deuxième (< lat. DUOS)e second (< lat. SECUNDUS)
                sono due aggettivi numerali praticamente sinonimi sin dalle loro
                prime attestazioni, la cui grafia, come di regola, è variabile almeno
                fino al XVIII secolo: deusiesme, deuxiesme, deusime, secunt (con <c> eti-
                mologica), segonz ecc. Relativamente alla situazione moderna, la loro
                equivalenza semantica non è però pacifica per tutti gli osservatori;
                già Littré sosteneva che: «en faveur de deuxième, on a prétendu qu’il
                valait mieux que second pourvu que le nombre des objets dépassât
                deux, second terminant une énumération après premier, et deuxième
                indiquant qu’il serait suivi de troisième, etc. Mais cette raison tout
                arbitraire, laisse prévaloir l’usage» . Alla teoria «sinonimica», che
                                                   7
                potremmo definire genericamente «monosemantica», difesa per
                esempio anche da Grevisse, e che si caratterizza, come abbiamo
                visto, per l’idea di una eguaglianza totale di significato tra deuxième
                et second (con al limite un correttivo di natura quantitativa – second
                più frequente di  deuxième –, o stilistica –  second più formale di
                deuxième) si contrappone una posizione «differenziale» o «biseman-
                tica» che invece sottolinea una divergenza di significati, pur se mi-
                nima, tra i due numerali. La versione più corrente di questa vuole






                7  Cfr. M. Grevisse, Le Bon Usage, Duculot, Paris-Gembloux 1980, pp.453-454.


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