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ORESTE FLOQUET, All’intersezione tra linguistica dell’exemplum e linguistica del datum
dei princìpi soggiacenti in maniera logica. Non vi è un interesse par-
ticolare per il contesto specifico in cui nascono i fa i linguistici, perché
questi: «non sono che semplici supporti per una riflessione astra a di
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tipo ipotetico-dedu ivo» che mira a scoprirne e a contemplarne l’es-
senza più che l’uso. Se vuole studiare un qualsiasi fenomeno lingui-
stico, poniamo la stru ura dell’a acco sillabico o la semantica del pre-
sente dell’indicativo del francese, il linguista speculativo produrrà
spontaneamente giudizi del tipo: «/mz/ e /pf/ non sono degli a acchi
possibili in francese», oppure, «demain je pars è acce abile mentre hier
je pars è da respingere», che sono fru o della sua intuizione sogge iva
sollecitata da un processo di riflessione sulle proprie esperienze per-
sonali. Da questi esempi, ricaverà poi le regolarità grammaticali senza
far riferimento però ai contesti pragmatici o sociali di applicazione se
non in maniera molto generica.
Strettamente apparentato con il filologo, il linguista empirico,
per converso, raccoglie un corpus (che gli è per forza esterno) quanto
più grande possibile facendo soprattutto attenzione a ben situarlo
contestualmente in base a criteri oggettivi (età, provenienza, registro
ecc.) e lo interroga successivamente in funzione delle categorie da
analizzare mediante lo studio delle concordanze, delle frequenze ecc.
La sua analisi grammaticale sarà dunque costruita a partire dai dati
empirici, intrinsecamente variabili e instabili. La regolarità struttu-
rale non sarà più il presupposto dell’analisi bensì sarà un dato da ac-
certare e, eventualmente, da ridimensionare. Un grande merito della
classificazione proposta da Laks è quello di aver messo l’accento sul
fatto che se nella linguistica del datum il corpus è sempre disponibile
e pubblico – e quindi passibile di una verifica oggettiva – , nella lin-
guistica speculativa, invece, esso è privato e non immediatamente
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controllabile .
I limiti dell’approccio empirico risiedono nella finitezza dei cor-
pora, anche se va notato che con gli a uali mezzi informatici questi ar-
rivano a dimensioni molto importanti, impensabili un tempo. Vi è inol-
2 Ibidem.
3 B. Laks, Pour une phonologie de corpus, in «Journal of French Language Studies»,
2008, pp. 3-32 p. 3.
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