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MARIE-PIERRE ESCOUBAS-BENVENISTE, STEFANO DI DOMENICO, Sul verbo francese


                4. Prospe iva di ricerca: la morfologia del verbo francese nei de ati di studenti
                italofoni


                Gli studiosi legati all’area della linguistica applicata hanno evidenziato
                che le difficoltà maggiori che si incontrano nell’acquisizione della
                norma ortografica francese provengono dal passaggio dall’oralità alla
                scri ura. Il de ato, in quanto strumento dida ico, valutativo o sem-
                plicemente educativo che me e in campo le abilità produ ive del do-
                cente e misura, allo stesso tempo, le abilità rice ive e produ ive del-
                l’apprendente, fa venire alla luce diversi fenomeni. Da un lato i punti
                deboli di un sistema linguistico, quello francese, non sempre cara e-
                rizzato da una “sistematicità” – che stenta tu avia a orientarsi verso
                una razionalizzazione ortografica –, dall’altro gli errori degli appren-
                denti che gli insegnanti e linguisti de terrain, facendo di necessità virtù,
                possono analizzare per meglio comprendere l’andamento dei processi
                di acquisizione nell’obie ivo di migliorare sempre il loro operato.
                     Lo stesso obie ivo applicativo e migliorativo dell’azione peda-
                gogica so ende anche gli studi sull’apprendimento del francese come
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                L2 . Le difficoltà maggiori che un italofono incontra nell’acquisizio-
                ne della lingua francese sono molteplici e dipendono dal fatto che
                l’italiano ha un’ortografia trasparente mentre il francese si caratte-
                rizza come sistema linguistico opaco. Questi due aggettivi (traspa-
                rente vs opaco) si riferiscono alla presenza o assenza di biunivocità
                tra fonemi e grafemi, tra suoni e rappresentazione grafica degli stes-
                si. Quando, in italiano, pronunciamo [ve’dere] scriviamo  vedere;






                38  Rinviamo in particolare ai lavori del gruppo italiano di Interphonologie du français
                contemporain: E. Galazzi, C. Falbo, P. Janot, M. Murano, R. Paternostro, Autour d’un
                corpus d’apprenants italophones de FLE: présentation du projet “Interphonologie du Français
                Contemporain – italien”, in «Repères-DoRiF», 3, Projets de Recherche sur le multi/pluri-
                linguisme et alentours, 2013, disponibile online all’indirizzo h p://www.dorif.it/
                ezine/ezine_articles.php?art_id=93, ultima consultazione 7 gennaio 2017; M. Murano,
                R. Paternostro, Les italophones, in S. Detey, I. Racine, Y. Kawaguchi, J. Eychenne (a cura
                di), La prononciation du français dans le monde: du natif à l’apprenant, CLE International, Paris
                2016. Per quanto riguarda il verbo, cfr. S. Gerolimich, I. Stabarin, Pour une représentation
                fonctionnelle de la conjugaison française, in C. Taylor, Aspe i della Dida ica e dell’Apprendi-
                mento delle Lingue Straniere, Dipartimento di Scienze del Linguaggio, dell’Interpretazione
                e della Traduzione, Trieste 2007, pp. 147-165.


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