Page 205 - Costellazioni 2
P. 205

VALERIA MOGAVERO, Il mito dell’“altra” guerra nel Diario (1939-1945) di Piero Calamandrei


                un nuovo orizzonte e costruire il proge o da cui muovere per andare a
                esso incontro. Come spinto e interpellato da un’urgenza di giudizio sto-
                rico, politico e morale, Calamandrei sembra voler muovere in una dire-
                zione che includa anche la Grande guerra nel tempo di cui essere risar-
                citi. Una falotica epifania della «guerra dei trent’anni»? Non è questione
                di sfumature; al vecchio artigiano fiorentino che tacitamente si costitui-
                sce parte civile contro la Grande guerra sembra che Calamandrei, emo-
                tivamente tra enutosi dall’enunciare in prima persona una verità che
                pure gli urge dentro, faccia fissare un principio di ricusazione ch’egli
                non si sente di formalizzare esplicitamente. A una visualizzazione del
                periodo 1915-1945 come ininterro a guerra europea Calamandrei ritor-
                na, ancora una volta solo in accenno, poco tempo dopo, in un corsivo
                anonimo ma certamente suo, in cui si chiede di quale guerra debba es-
                sere costruita la pace: di quella durata «quasi sei anni, o di quella, sca-
                tenata nelle coscienze, che dura da trent’anni? E questa seconda, e più
                                                                     36
                vera, “guerra dei trent’anni” si può dire davvero finita?» .
                     Il seguito di questo explicit non viene, non verrà. Trieste in bili-
                  37
                co , lo sciame sismico dei separatismi, il profilarsi delle patrie extra-
                territoriali di ca olici e comunisti lo inducono a sospendere il giudizio
                e a rinviare lo scioglimento del nodo a tempi – se verranno – futuri e
                migliori. Nella sua rivista inizia anzi a ospitare i Ricordi triestini del-
                                      38
                l’amato Giani Stuparich , due medaglie d’oro in un cognome solo, es-




                36  Id., Una pace, tre paci, in «Il Ponte», I, 3, 1945, pp. 173-174. Il tema della «guerra dei
                trent’anni» ha visto crescere negli ultimi anni la bibliografia che lo concerne. Ai fini del
                mio discorso ho tenuto presenti le utili delucidazioni di C. Pavone, La guerra dei trent’anni,
                1914-1945, in «Annali della Fondazione “Luigi Michele i”», 5, 1990-1991, pp. 7-15 e i ri-
                svolti e le valenze ad ampio raggio delle riflessioni di M. Isnenghi, Memorie e controme-
                morie di una “guerra dei trent’anni”, in E. Rocca, Diario degli anni bui, a cura di S. Raffaelli,
                Gaspari, Udine 2005, pp. 7-17.
                37  Redazionale, probabilmente di Calamandrei, La questione di Trieste vista dagli antifascisti
                triestini, in «Il Ponte», I, 2, 1945, pp. 163-165.
                38  G. Stuparich, Le rive e il Caffè Garibaldi, in «Il Ponte», I, 7, 1945; Id., Fermenti le erari e
                gite in Carso, in «Il Ponte», I, 9, 1945, pp. 620-628 e 820-828. La pubblicazione prosegue
                con Romanticismo e il “Notiziario della 3. Armata”; Giornalismo e politica; Sogni e realtà, in
                «Il Ponte», II, 3, 1946, pp. 247-253, 782-791 e 1096-1105; e si conclude con Il liceo “Dante”
                e i giovani; La scuola e l’orto; Dall’orto all’arte, in «Il Ponte», III, 1947, rispe ivamente nn 2,
                5 e 8-9, pp. 131-142, 438-447 e 779-787. Sul suo sodalizio con il giurista ha scri o lo stesso
                Stuparich, Il “mio” Calamandrei, in «Il Ponte», XII, 10, 1956, pp. 1660-1661. Spiriti, figure,


                                                204
   200   201   202   203   204   205   206   207   208   209   210