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FABIO MARRI, I “solchi della morte” e il realismo più cupo di Guido Cavani


                soprattutto da parte italiana; memorabili, anche perché raccontate
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                da Emilio Lussu in Un anno sull’altipiano , le gesta della Brigata Sas-
                sari nel 1916 e nella prima metà del 1917); dopo Caporetto ripiegò
                più a sud, partecipando nel gennaio del 1918 alla riconquista dei co-
                siddetti Tre Monti sull’altopiano di Asiago, primo successo italiano
                dopo la disfatta di novembre. La linea del fronte “accorciato”, im-
                perniata sul Grappa e, a sudest, sul Piave, aveva uno dei suoi punti
                chiave nel colle Caprile, da dove passava anche la strada militare
                («Cadorna») per il Grappa costruita in fretta tra il 1916 e la fine del
                1917. Valstagna (valle del Brenta) si trova a ovest del Grappa, in di-
                rezione di Asiago.
                     Lasciando le minuzie topografiche in favore del messaggio le e-
                rario, seguiamo la storia raccontata da Cavani: protagonista è un an-
                ziano fante di Sicilia, che addormentatosi come tanti commilitoni
                «lungo le fosse insanguinate», la no e del sabato santo, si sveglia
                quando il sole di Pasqua è già alto, e chiede al compagno:


                   Oggi è giorno di pace e noi si stringe
                   un fucil tra le mani! […]
                   Credi tu che con questa avranno fine
                   tu e le stragi? Dopo tanto sangue,
                   credi tu che fra li uomini ritorni
                   l’amore?

                L’amico-poeta scuote «il capo per diniego», mentre l’aria è lacerata da
                «cupi rombi di cannone», e prega


                   pei morti, pei morenti,
                   pei vivi d’ambo le due fosse, intrise
                   di sangue generoso. In ogni volto
                   d’eroe, quel giorno, intravedevo il volto
                   di Cristo.





                8  Uscito, come si sa, a Parigi nel 1938, ma noto in Italia solo dall’edizione Einaudi, Roma
                1945 (poi Torino, dal 1960); le mie citazioni si riferiscono alla ristampa del 1974 (E. Lussu,
                Un anno sull’altipiano, Einaudi, Torino 1974).


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