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FABIO MARRI, I “solchi della morte” e il realismo più cupo di Guido Cavani
cominciata da un pezzo, ma che importa? Non parlarmi però di giovine e pro-
fumate, di zerbino i eleganti. Questo carname in amore mi rivolta lo stomaco,
questa canaglia indecente empie d’orrore la mia povera anima. Non è per loro
che si muore, si muore per salvare da l’onta della barbara invasione la nostra
civiltà immortale, il nostro passato, il nostro avvenire. La terra di Dante di Leo-
pardi Carducci Pascoli, di Michelangiolo di Raffaello, non sarà calpestata. Se
si tra asse di difendere cotesta canaglia sarei il primo a ge are via il fucile.
Per noi oscuri martiri del dovere non occorre il plauso di questa umanità che
si dissolve, occorre la vostra parola che conforta .
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Ringrazia la nonna delle sue belle parole luminose. Cara vecchia, che il mio
grido d’amore ti giunga e ti coroni di luce la testa bianca.
Abbiti o fratello buono e forte i miei baci
Guido
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Carissimi,
ho ritardato parecchi giorni a scrivervi perché il battaglione a cui appartene-
vo si è sciolto. Come sapete io appartengo a una delle brigate più famose, la
Brigata Regina composta del 9° e del 10° Reggimento. Essendo il battaglione
a cui appartenevo composto di elementi troppo giovani, è stato suddiviso in
parti eguali fra gli altri battaglioni. Io però per opera del mio comandante di
plotone sono stato mandato in un battaglione di complemento. E questo non
è poco, risparmio per ora di tornare in linea.
Certo che non si farà che marciare giorno e notte, ma che importa, quissù la
vita è così.
Il mio nuovo indirizzo è questo:
al Soldato Cavani Guido / 7° Battaglione della / Brigata Regina / 13 Compa-
a
gnia / Zona di Guerra.
[N.d.A. Seguono istruzioni pratiche per la spedizione di pacchi e vaglia postali.]
5 È facile trovare riscontri di quest’odio nutrito dai combattenti verso gli «imbo-
scati» festaioli di qualunque tipo: per es. in Viva Caporetto! alias La rivolta dei santi
maledetti di Curzio Malaparte (1921; cfr. G. Capecchi, Scritture e riscritture di guerra,
in «Studi e problemi di critica testuale», 91, 2015, pp. 19-36, nello specifico p. 20);
o in P. Monelli, Le scarpe al sole (1921), cito dall’edizione Mondadori, Milano 1971,
pp. 57 e 67.
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