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FABIO MARRI, I “solchi della morte” e il realismo più cupo di Guido Cavani



                   cominciata da un pezzo, ma che importa? Non parlarmi però di giovine e pro-
                   fumate, di zerbino i eleganti. Questo carname in amore mi rivolta lo stomaco,
                   questa canaglia indecente empie d’orrore la mia povera anima. Non è per loro
                   che si muore, si muore per salvare da l’onta della barbara invasione la nostra
                   civiltà immortale, il nostro passato, il nostro avvenire. La terra di Dante di Leo-
                   pardi Carducci Pascoli, di Michelangiolo di Raffaello, non sarà calpestata. Se
                   si tra asse di difendere cotesta canaglia sarei il primo a ge are via il fucile.
                   Per noi oscuri martiri del dovere non occorre il plauso di questa umanità che
                   si dissolve, occorre la vostra parola che conforta .
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                   Ringrazia la nonna delle sue belle parole luminose. Cara vecchia, che il mio
                   grido d’amore ti giunga e ti coroni di luce la testa bianca.
                   Abbiti o fratello buono e forte i miei baci
                   Guido


                   3-3-918
                   Carissimi,
                   ho ritardato parecchi giorni a scrivervi perché il battaglione a cui appartene-
                   vo si è sciolto. Come sapete io appartengo a una delle brigate più famose, la
                   Brigata Regina composta del 9° e del 10° Reggimento. Essendo il battaglione
                   a cui appartenevo composto di elementi troppo giovani, è stato suddiviso in
                   parti eguali fra gli altri battaglioni. Io però per opera del mio comandante di
                   plotone sono stato mandato in un battaglione di complemento. E questo non
                   è poco, risparmio per ora di tornare in linea.
                   Certo che non si farà che marciare giorno e notte, ma che importa, quissù la
                   vita è così.
                   Il mio nuovo indirizzo è questo:
                   al Soldato Cavani Guido / 7° Battaglione della / Brigata Regina / 13 Compa-
                                                                        a
                   gnia / Zona di Guerra.
                   [N.d.A. Seguono istruzioni pratiche per la spedizione di pacchi e vaglia postali.]






                5  È facile trovare riscontri di quest’odio nutrito dai combattenti verso gli «imbo-
                scati» festaioli di qualunque tipo: per es. in Viva Caporetto! alias La rivolta dei santi
                maledetti di Curzio Malaparte (1921; cfr. G. Capecchi, Scritture e riscritture di guerra,
                in «Studi e problemi di critica testuale», 91, 2015, pp. 19-36, nello specifico p. 20);
                o in P. Monelli, Le scarpe al sole (1921), cito dall’edizione Mondadori, Milano 1971,
                pp. 57 e 67.


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