Page 108 - Costellazioni 6
P. 108

MARIA bETTETINI, Classici e mercato globale. Il caso del mito delle Sirene


                           7.


                           La Sirenetta di Andersen, lungi dall’eccitazione adolescenziale del car-
                           tone Disney, è un personaggio che incarna la sofferenza umana e rap-
                           presenta l’offerta di sé per il bene altrui, una sorta di simbolo cristolo-
                           gico. Privata della voce, il prezzo per diventare donna, non sarà rico-
                           nosciuta come la salvatrice del principe, che amerà e sposerà un’altra,
                           una principessa che era per caso accanto a lui al risveglio, dopo il nau-
                           fragio in cui stava affogando. basterebbe ucciderlo, per tornare a vi-
                           vere con le altre Sirene, ma la Sirenetta non può farlo, lo ama, così si
                           lascia andare al destino di diventare schiuma del mare. All’ultimo
                           viene salvata: diventerà uno spirito dell’aria, non più dell’acqua, con-
                           dannata a solo trecento anni di buone azioni per ottenere il vero og-
                           getto del suo desiderio, un’anima e il Paradiso. Il finale moralistico ag-
                           giunge anche che ogni bambino buono allevierà la lunghezza della
                           condanna, a differenza dei bambini cattivi.
                                 Andersen ha tinto di cupi colori la vita delle Sirene, mescolan-
                           do ai racconti mitologici un cristianesimo spaventato dal giudizio di-
                           vino, che potremmo identificare con la forma di luteranesimo – reli-
                           gione ufficiale della Danimarca – vissuta anche dal suo contempo-
                           raneo Kierkegaard.
                                 Negli ultimi due secoli, anche sulla scorta della fiaba di Ander-
                           sen, sono state innumerevoli le riprese del mito delle Sirene. In biblio-
                           grafia daremo qualche ragguaglio e riferimento, qui basti ricordare
                           Goethe e Kafka, Joyce e Marinetti, borges e Calvino, ma anche Pascoli,
                           Eliot, Ungaretti, fino alla Maruzza Musumeci di Andrea Camilleri e alla
                           cultura pop di cui abbiamo detto all’inizio, che comprende Harry Potter
                           e il calice di fuoco come Il canto delle sirene di Francesco De Gregori o
                           Eco di sirene di Carmen Consoli.
                                 C’è tuttavia un racconto, con cui vorremmo chiudere, che – pur
                           essendo stato terminato a fine gennaio del 1957 – sembra riprendere
                           in maniera fedele il senso del mito delle Sirene, come un ultimo ri-
                           torno del mito classico prima che la globalizzazione e il suo mercato
                           possano divorare ogni contenuto e vendere vuoti simulacri nei cin-
                           que continenti. Si tratta di La sirena di Giuseppe Tomasi di Lampe-
                           dusa, che forse avrebbe voluto intitolarlo Lighea, dal nome della pro-
                           tagonista, ma più che lasciare un manoscritto e una registrazione



                                                           106
   103   104   105   106   107   108   109   110   111   112   113