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MARIA bETTETINI, Classici e mercato globale. Il caso del mito delle Sirene
Prendiamo un caso che può aiutare a comprendere meglio la si-
tuazione: il mito delle Sirene.
4.
L’oggi è noto e facile da ricostruire, nel 1989 la Walt Disney Feature
Animation ha mandato nelle sale il film d’animazione The Little Mer-
maid, in italiano La Sirenetta, dichiarando di ispirarsi alla fiaba di
Hans Christian Andersen (1837). Il film, che è davvero un cartone
animato molto bello, ha dato origine a due sequel, un musical, al-
meno tre videogiochi e, dal 2016, alla preparazione di una versione
recitata da attori, per non parlare del merchandising, tuttora in atto
e molto ricco. Sempre per dover raggiungere tutto il mondo, e poter
poi colpire l’immaginario dei più giovani – tra i migliori acquirenti
in assoluto – la Sirenetta Ariel è rappresentata come un’adolescente
che mal sopporta le costrizioni del regno marino del padre, re Tri-
tone. Inoltre Ariel è tanto incuriosita dal mondo umano da conser-
vare tutti gli oggetti che da lì provengono: ciò che fanno i ragazzi
con le cose, le “reliquie” che sono state vicine, o addirittura toccate,
dai loro divi dello sport e dello spettacolo. Recentemente, tre psico-
loghe (Senesi, Pescina, Calderaro) hanno analizzato i comportamen-
ti deviati dei personaggi Disney, indicando per Ariel il disturbo os-
sessivo-compulsivo della raccolta di oggetti inutili. Sempre meglio
della sindrome di Stoccolma di bella o la prosopagnosia di Jasmine,
per non dire dell’amore di biancaneve, ricambiato, per gli anziani.
Tornando al film, è inutile sottolineare la voluta semplicità dei per-
sonaggi, la punizione di tutti i cattivi e il lieto fine, che fortemente
contrasta con la fiaba di Andersen e soprattutto con il senso del tra-
gico che sempre ha accompagnato il mito delle Sirene e quelli da
questo derivati.
Non si sa molto dell’etimologia: “sirena” dal greco heiro, quindi
“incateno”, oppure da seirios, “ardente, che brucia come il sole”? Il dub-
bio ha un suo interesse, perché una Sirena ti può legare a sé perduta-
mente e ti può far bruciare d’amore, o può innamorarsi pazzamente.
Per quanto sappiamo, il primo a nominare le Sirene è Omero
nell’Odissea. La narrazione mitologica le colloca in verità ben prima
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