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da sezione, Proposte di le ura, curata da Marnie Campagnaro e Michela
                Marafini, si configura come agile strumento di consultazione, presen-
                tando a raverso vento o schede una selezione di albi illustrati e libri
                contemporanei per bambini e ragazzi dedicati al primo confli o mon-
                diale, che – complice la ricorrenza del centenario – occupano uno spa-
                zio non esiguo nel panorama editoriale. Ogni scheda fornisce indica-
                zioni sull’età di le ura, parole chiave, sintesi della trama, considera-
                zioni critiche e alcune citazioni significative. Le proposte di le ura
                sono precedute da una breve premessa e dallo scri o Storia sulla Storia:
                una proposta critica.
                     Il libro, nella sua prima parte, è corredato dalle intense e sugge-
                stive tavole di Federico Maggioni, quasi un silent book parallelo al testo.
                A raverso scenari resi tragici anche grazie all’uso dei colori, su cui le
                figure e umane – quando presenti – appaiono piccole e fragili, mentre
                aeroplani e cannoni si stagliano possenti in primo piano, Maggioni
                riesce a restituire la dimensione disumana del confli o e il senso an-
                goscioso di impotenza vissuto dai soldati immersi nella brutalità della
                guerra di logoramento.
                     Nel saggio di apertura, Sulle “soglie” della Grande guerra. Visioni
                e rappresentazioni nella le eratura per l’infanzia, partendo da una rifles-
                sione sulle peculiarità della Grande guerra, Campagnaro si concentra
                poi sul ribaltamento di prospe iva messo in a o dalle opere contem-
                poranee dedicate al confli o, come L’ultima alba di guerra di Dowswell
                o La no e in cui la guerra si fermò di Riordan. L’adozione di una chiave
                antiretorica e realistica, comune alla gran parte dei testi indirizzati ai
                ragazzi, fa emergere, a un secolo di distanza, aspe i che allora veni-
                vano sistematicamente occultati e edulcorati (l’orrore dei corpi mar-
                toriati dalle granate e la potenza distru rice delle nuove armi tecno-
                logiche), sollevando interrogativi sulla sensatezza della guerra e su
                valori quali l’obbedienza, il rispe o delle gerarchie, il coraggio mili-
                tare, il patrio ismo. «L’audace archite ura narrativa di alcuni autori
                ha saputo erigere, intorno alla complessità umana di gesti poco edifi-
                canti, quali fughe, abbandoni, nascondimenti, occultamenti, automu-
                tilazioni, spazi di riflessione formidabili rispe o alla genesi di senti-
                menti scomodi e antipropagandistici, come la paura, l’angoscia, la dis-
                sociazione, l’insubordinazione» (pp. 16-17), scrive Campagnaro, che
                so olinea, nella parte conclusiva del saggio, la valenza culturale di



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