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ORESTE FLOQUET, All’intersezione tra linguistica dell’exemplum e linguistica del datum


                pionatura più estesa potrebbe verificare o falsificare questa prima ipo-
                tesi; ci limitiamo solo a dire che dai nostri pochi dati, l’opzione bise-
                mantica sembrerebbe quantitativamente un poco superiore. L’altro sce-
                nario riguarda la possibilità che non si tra i di un cambiamento, bensì
                della manifestazione di due grammatiche distinte che coesistono paci-
                                                                    13
                ficamente entro lo stesso spazio linguistico francofono .
                     La seconda linea di confine separa, all’interno del gruppo bise-
                mantico, coloro, e sono la maggioranza, che propendono per la regola
                «second se non più di due» da quelli per i quali, per converso, vige esat-
                tamente l’opposto: «deuxième se non più di due» (e che quindi, coeren-
                temente scelgono seconde guerre civile e seconde guerre mondiale). È inte-
                ressante notare, anche ai fini teorici, la possibilità che una stessa oppo-
                sizione abbia due applicazioni diametralmente opposte. Grazie alla
                parte del test incentrata sulla coscienza metalinguistica, è stato possibile
                evitare di confondere questo gruppo con quello dei monosemantici e
                me ere in luce dei comportamenti inaspe ati ancorché coerenti. Que-
                sto secondo aspe o ha delle ricadute metodologiche per il nostro lavo-
                ro futuro. Bisognerà sempre tener ben presente che la risposta epilin-
                guistica deve essere armonizzata con quella metalinguistica per evitare
                delle descrizioni eccessivamente semplificate e quindi potenzialmente
                fuorvianti.
                     L’ultimo punto riguarda più da vicino la proposta di Wilmet.
                Sebbene i dati non lo confortino, rimane il fa o che per alcuni sogge i
                del gruppo dei bisemantici second può effe ivamente indicare anche
                una qualche differenza/alterità non riducibile al conce o matematico
                di ordinale. La questione è che questa alterità non sembrerebbe andare
                nel senso indicato da Wilmet, né nella variante della distinzione conte-
                stuale (deuxième père/second père), né in quello della distinzione di rango
                (con connotazioni peggiorative).

                L’obie ivo di questo articolo era duplice. Da un lato si è voluto ragio-
                nare sulla possibilità di ricavare i dati linguistici con una procedura






                13  Cfr. oltre a Zribi-Her , op. cit., B. Massot, Le patron diglossique de variation grammaticale
                en français, in «Langue française», IV, 168, 2010, pp. 87-106.


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