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DANA HUČKOVÁ, «La guerra, che non ha nulla di santo…»
Nel corso della mobilitazione generale in Austria-Ungheria, a seguito
della dichiarazione di guerra, vengono chiamati al servizio militare
non solo gli uomini laici a i a comba ere, ma anche i religiosi delle
diverse confessioni riconosciute dalla monarchia. Tra le cosidde e
“chiese acce ate” si trovano la chiesa ca olica romana, la greca ca o-
lica, la confessione evangelica asburgica, l’evangelica riformata, quella
ortodossa rumena, la serba ortodossa, la religione ebraica e quella mu-
sulmana. Sul fronte si trovano dunque cappellani, sacerdoti, rabbini e
iman militari, che devono aiutare e consolare secondo i loro princìpi
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religiosi, ma anche disciplinare e mobilitare i soldati della loro fede .
Gli organi slovacchi della stampa religiosa di entrambe le mag-
giori confessioni, quella cattolica e quella evangelica, si occupano
della relazione tra guerra e religione e della posizione del clero mi-
litare in modo sporadico per tutti i cinque anni della guerra e per
l’immediato dopoguerra. I quotidiani, le riviste e i calendari religiosi
destinati a diverse categorie di lettori (le persone comuni, l’intelli-
ghenzia, la gioventù ecc.) e anche le pubblicazioni di omiletica orien-
tate alla formazione e alla preparazione specifica dei sacerdoti riflet-
tevano su questi temi in saggi, articoli incitatori e anche in lettere dal
campo di battaglia. La guerra non era percepita solo come un male,
ma anche come la possibilità di una rinascita religiosa e l’occasione
per un miglioramento – in senso religioso, sociale e politico. Come
ha constatato la storica Daniela Kodajová «la stampa religiosa nella
scelta dei materiali, ma anche nella scelta della dotazione termino-
logica, ha creato l’immagine dello slovacco-soldato, del soldato-cri-
stiano che lotta al fronte per la patria imperiale e con la speranza che
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la guerra porti un nuovo ordine del mondo» . Parte integrante del-
l’iconografia bellica era anche «l’immagine della madre e della mo-
glie del soldato che stoicamente sopporta il dovere del suo doppio
ruolo femminile-maschile e quella del prete, sempre a disposizione
1 J. Červenka, História vojenského duchovenstva v habsburskej monarchii I-XI, 2009-2010, serie
di articoli disponibili online all’indirizzo h p://www.kvhbeskydy.sk/, nella rubrica Člán-
ky a štúdie, ultima consultazione 6 gennaio 2017.
2 D. Kodajová, Reflexia vojnových udalostí v rokoch 1914-1918 v cirkevnej tlači, in «Vojenská
história», X, 2, 2006, pp. 31-42, p. 41.
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