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SAGGI
«La guerra, che non ha nulla di santo…».
La raffigurazione le eraria della Grande
guerra nell’opera degli scri ori-preti slovacchi
DANA HUČKOVÁ
Istituto di Le eratura Slovacca
dell’Accademia Slovacca delle Scienze di Bratislava
Abstract
Nonostante la letteratura slovacca abbia vissuto un periodo di stagnazione
durante la Grande guerra, in reazione al militarismo e alla disumanità del
conflitto vennero prodotti numerosi scritti. Molti dei loro autori erano pa-
stori delle chiese evangeliche e preti cattolici. Alcuni, come Vladimír Roy,
Ignác Grebráč-Orlov e Vladimír Hurban Vladimírov, esercitarono la propria
missione pastorale sui fronti orientale e meridionale, facendo esperienza di-
retta della guerra. Altri, come Martin Rázus e Štefan Krčméry poterono
scrivere degli effetti del conflitto sulla gente comune che viveva lontano dal
fronte. Ivan Lilge-Lysecký, infine, fu inviato a combattere da soldato sem-
plice. Sebbene molti di questi autori appartenessero alla corrente moderni-
sta, molti dei lavori degli anni di guerra sono variamente riconducibili alle
forme del Realismo. La Grande guerra alterò anche profondamente la loro
percezione della Chiesa e della sua missione morale e sociale. Assunse per
loro una posizione centrale il ruolo della fede quale via di salvezza rispetto
agli orrori della guerra.
Parole chiave: Grande guerra; letteratura slovacca; crisi della Chiesa;
letteratura ecclesiastica; letteratura di guerra.