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FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea
comporterebbe anche una rinascita spirituale. Mussolini, che tra il 6
febbraio e il 26 settembre 1909 si trova a Trento come segretario della
Camera del Lavoro e direttore dell’«Avvenire del Lavoratore», invia
alla rivista ampi articoli, in cui analizza La lotta linguistica nel Trenti-
no, facendo coincidere la definizione dei confini e dell’appartenenza
politica con la lingua parlata dalla popolazione, denunciando la
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grave minaccia in atto all’«unità linguistica del Trentino» .
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I «fa i di Innsbruck» avviarono l’impegno sistematico degli in-
telle uali del «Regno» (poi confluiti in gran parte nella «Voce»), in
previsione di una guerra all’Austria, con la denuncia del «pericolo te-
desco» e del riarmo austriaco ai confini, con inchieste sull’efficienza e
sulla preparazione dell’esercito italiano, nonché sui costi degli arma-
menti bellici : Morano scrive addiri ura di «vigilia del disastro» e
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un anonimo definisce l’«Italia indifesa» . Fin dal 1904 all’aspirazione
alla guerra si accompagna la consapevolezza del grave divario tra Ita-
lia e Austria per la preparazione e l’organizzazione dei rispe ivi eser-
citi, e per l’efficienza e la modernità degli armamenti e in generale
della macchina bellica: gli interventi sono numerosi e frequenti, tra
questi spiccano per lucidità quelli di Prezzolini, che avviò il diba ito
8 B. Mussolini, La lo a linguistica nel Trentino 1. Confini e gruppi linguistici. La zona unilin-
gua, in «La Voce», II, 4, 6 gennaio 1910, pp. 240-241; cfr. inoltre Id., Il Trentino, in «La
Voce», II, 53, 15 dicembre 1910, pp. 461-462, e Il Trentino visto da un socialista, Quaderni
della Voce, Firenze 1911.
9 In seguito alle ripetute richieste della popolazione di lingua italiana e dopo molte
difficoltà e scontri, sia a Innsbruck, sia a Trieste nell’estate del 1904, venne aperta una
Facoltà di Giurisprudenza in lingua italiana a Innsbruck il 3 novembre 1904; durante
i festeggiamenti, studenti e conservatori austriaci provocarono una violenta rissa, in-
tervenne l’esercito che evacuò l’edificio; il pi ore ladino Pezzey rimase ucciso; 138
studenti italiani vennero arrestati, tra loro Alcide De Gasperi e Cesare Ba isti. Pochi
giorni dopo la Facoltà italiana fu chiusa e l’edificio abba uto. Cfr. La Rivista, A propo-
sito dei fa i di Innsbruck, in «Il Regno», I, 34, 17 luglio 1904, p. 3, ora in D. Frigessi (a
cura di), op. cit., pp. 506-507; Red., Gli arresti di Trieste, in «Il Regno», I, 36, 31 luglio
1904, p. 5; La Rivista, Ancora Innsbruck, in «Il Regno», I, 51, 13 novembre 1904, p. 2;
[Per i fa i di Innsbruck], Ibidem.
10 Cfr. Bibliografia a) L’irredentismo prebellico, le questioni militari e la politica europea
sulle riviste del primo Novecento, a.1. «Il Regno».
11 M. Morano, Alla vigilia del disastro. Gli armamenti dell’Austria al confine, in «Il Regno»,
II, 9, 26 febbraio 1905, p. 4.
12 Red., L’Italia indifesa, in «Il Regno», II, 14, 3 giugno 1905, p. 13.
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