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FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea


                però nell’epoca industriale, dalla quale i confli i avrebbero tra o «il
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                cara ere e il ritmo tremendi della vita moderna» ; di qui l’affermazio-
                ne della «modernità della guerra», della guerra che verrà. A partire dal
                n. 28, la rivista di Corradini si impegna quasi in ogni numero con ar-
                ticoli dedicati alle «province irredente», al diba ito interno e alla po-
                litica degli imperi centrali. Largo spazio viene dato alla polemica sul-
                l’irredentismo dell’«Italia del popolo» e dell’«A vanti!» tra Riccio i Ga-
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                ribaldi ed Enrico Ferri , il quale sosteneva l’opposizione socialista al-
                l’irredentismo in nome dell’internazionalismo e dell’operaismo; è noto
                che R. Garibaldi fu poi interventista e Ferri neutralista, ma entrambi
                completarono la loro parabola nelle file fasciste.
                     Sull’irredentismo «La Voce» interviene fin dal febbraio 1909,
                in continuità con «Il Regno», con grande frequenza fino al gennaio
                1913 e, dopo un intervallo di quasi un anno, in tutti i numeri a partire
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                dall’agosto 1914 ; gli scritti, in alcuni casi dei veri e propri saggi, sono
                più articolati, approfonditi e documentati, da una parte enfatizzano
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                il «sentimento antiaustriaco» , dall’altra analizzano la situazione so-
                ciale e culturale delle regioni «irredente»: Slataper nelle Lettere trie-
                                                                   7
                stine afferma che Trieste non ha tradizioni di cultura e identifica le
                cause della sua decadenza morale e culturale nella dominazione au-
                striaca, nel ruolo bancario e commerciale dei traffici portuali attri-
                buito dall’impero austroungarico alla città, che non ha più un’iden-
                tità perché è un crogiuolo di popoli, «impastoiata le gambe dalla
                schiavitù politica, e l’anima tanto eterogenea che gli elementi primi
                se ne fuggono per non disperdersi»; il suo riscatto all’Italia, dunque,






                3  E. Corradini, La guerra, in «Il Regno», I, 14, 28 febbraio 1904, pp. 2-4, ora in D. Frigessi
                (a cura di), op. cit., pp. 482-485.
                4  La Rivista, A proposito d’irredentismo, in «Il Regno», I, 29, 12 giugno 1904, pp. 1-2, ora
                in D. Frigessi (a cura di), op. cit., pp. 504-505; g.p. [G. Papini], Enrico Ferri e l’irredentismo,
                in «Il Regno», I, 30, 19 giugno 1904, p. 10.
                5  Cfr. Bibliografia a) L’irredentismo prebellico, le questioni miltari e la politica europea
                sulle riviste del primo Novecento, a.2) «La Voce» (1908-1914).
                6  L’irredentismo Oggi. Sentimento antiaustriaco, in «La Voce», II, 53, 15 dicembre 1910, p.
                1, con articoli di S. Slataper, G.A. Borgese, A. Spaini, G. Papini, Un teorico; idee di G.
                Mazzini, G. Ascoli, G. Salvemini; note e carte geografiche.
                7  S. Slataper, Le ere triestine. I. Trieste non ha tradizioni di cultura, in «La Voce», I, 9, 11
                febbraio 1909.


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