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FRANCESCA BERNARDINI NAPOLETANO, La Grande guerra nell’immaginario e nella coscienza europea


                dunque «sacri», perché definiti per disegno divino. Tali «rivendica-
                zioni» provengono da lontano e si basano sugli ideali ottocenteschi
                dell’unificazione dell’Italia, perseguita eroicamente dai «padri» e
                dalla stirpe reale dei Savoia: di conseguenza, la nuova guerra si in-
                serisce nel Risorgimento come Quarta guerra d’indipendenza. Il «fi-
                nalmente» nell’ultima frase sancisce la fine della lunga attesa.
                     Nel so olineare le motivazioni irredentiste della dichiarazione
                di guerra, il Re intendeva superare le divisioni interne al fronte inter-
                ventista, variegato nelle motivazioni e nelle finalità a ribuite al con-
                fli o, spesso opposte fra loro e in alcuni casi pericolosamente eversive,
                poneva nuovamente in primo piano i tre valori fondamentali dell’ideo-
                logia su cui erano state costruite le fondamenta dello Stato unitario –
                Dio, Patria, Famiglia – e disciplinava i movimenti intelle uali nazio-
                nalistici e di parte dei socialisti che da più di dieci anni, in maniera
                sempre più impaziente e pressante, richiamavano l’a enzione sul “do-
                vere” dell’Italia nei confronti delle “province irredente”.
                     Nel 1904 il conflitto russo-giapponese aveva offerto l’occasione
                agli intellettuali del «Regno» di affermare apertamente e con impa-
                zienza la necessità della guerra, per portare a compimento l’unità
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                d’Italia, ma anche in funzione antisocialista :
                   La guerra, finalmente, è scoppiata. […] Il cannone che tuona sopra Port-Arthur
                   è venuto a confermare colla sua voce rude e decisiva le idee e le passioni che
                   ci son care.
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                   Veramente questa grande guerra sembra fa a per noi .
                A Enrico Corradini il confli o in a o aveva ispirato un vibrante arti-
                colo di esaltazione della guerra come grandiosa manifestazione
                dell’«uomo eterno eroico», quasi un’epifania della guerra, storicizzata





                1  V. Pareto, Perché?, in «Il Regno», I, 13, 21 febbraio 1904, pp. 2-3, ora in D. Frigessi (a
                cura di), La cultura italiana del ‘900 a raverso le riviste, Einaudi, Torino 1960, vol. I, «Leo-
                nardo» «Hermes» «Il Regno», pp. 479-481.
                2  Red., La conferma del cannone, in «Il Regno», I, 12, 14 febbraio 1904, pp. 1-2,
                ora in D. Frigessi (a cura di), op. cit., pp. 477-478. Cfr. M. Isnenghi, Il mito della
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                Grande guerra (1970), il Mulino, Bologna 2014 , pp. 11 e ss.


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