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La scrittura di Del Amo è ampiamente dettagliata, a volte vio-
lenta, in alcuni tratti quasi lenta, estremamente realista, fino quasi al-
l’insostenibile. Il corpo è il vero protagonista del romanzo, esso viene
descritto in ogni sua parte caratterizzando così i personaggi, che in al-
cuni momenti sembrano scaturire da un estetismo del brutto. Gli uo-
mini vivono in simbiosi con gli animali, soprattutto nelle prime pagine
di questo lungo romanzo, che divengono a loro volta protagonisti
della narrazione ancor più degli uomini. Essi ci vengono presentati
come attraverso un obiettivo fotografico, in grado di catturare ogni
singolo movimento, ogni piccolo dettaglio. Gli uomini, al contrario,
risultano essere simili agli animali in tutte le loro azioni, come si nota
nell’episodio della madre che partorisce un feto morto oppure nelle
descrizioni del fronte, in cui Marcel vede i tedeschi come animali da
uccidere.
Un’ulteriore caratteristica di questo libro è rappresentata dal-
l’odore, o meglio dal fetore degli animali, che ha intriso l’essenza
stessa degli uomini: «Hanno acquisito, di generazione in generazio-
ne, questa capacità di produrre e trasudare l’odore dei maiali, di puz-
zare spontaneamente di maiale» (p. 216). Il confine tra regno animale
e umano è dunque molto sottile: gli uomini e gli animali condividono
la stessa esistenza, le loro azioni sono dettate dalle stesse leggi e dagli
stessi bisogni e non possono fare a meno gli uni degli altri, uniti da
un legame indissolubile.
Romanzo molto interessante dal punto di vista narrativo, Regno
animale mostra l’evoluzione brutale dell’umanità, sempre più piegata
alla follia delle leggi economiche.
Benedetta Carnali
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