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SAGGI



                  «Voglio liberarmi dei rimorsi che mi pesano

                 addosso». Alberto Savinio e la Grande guerra



                                          GIULIA FERRI


                      Université Grenoble Alpes, Sapienza Università di Roma








                Abstract

                Una delle ragioni della partecipazione di Alberto Savinio alla Prima guerra
                mondiale riguarda la sua ricerca identitaria e, quindi, il suo disagio di apolide
                e il bisogno di riconoscersi nella patria italiana. Si arruola nel 1915 e trascorre
                due anni a Ferrara a svolgere mansioni d’ufficio, prostrato dal non riuscire a
                partecipare dire amente al confli o. Riesce a farsi inviare sul fronte greco e
                giunge a Salonicco nell’estate del 1917, ma con un umile incarico da tradu o-
                re. Rivolge dunque le sue frustrazioni alla scri ura e ci offre un ritra o del
                mondo militare da cui emergono tu e le bassezze e le contraddizioni, ma im-
                magina anche quella carriera gloriosa – a raverso cui affermare il proprio va-
                lore di uomo e di italiano – che nella realtà gli viene preclusa. Grazie alla
                scri ura Savinio riesce infine a spingersi oltre la propria individualità e tra-
                sferisce la sua ambizione nell’impegno sociale, facendosi sostenitore di un rin-
                novamento culturale che prosegua quello avviato dalla guerra.


                Parole chiave: apolide, interventismo, identità, italianità, nazionali-
                smo, guerra.
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