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FABIO ECCA, Scandali nella Grande guerra europea: i sovrapprofi i di guerra


                guendo strategie diverse: francesi, inglesi e tedeschi approntavano un si-
                stema basato sul controllo dire o della produzione, effe uato a raverso
                funzionari pubblici (più o meno numerosi) inviati a vigilare e a coordinare
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                le a ività delle di e private fornitrici di materiale bellico . A partire dal
                1914 questi Stati sceglievano di «governare» le proprie produzioni indu-
                striali per raggiungere i tre obie ivi principali necessari a un’economia
                di guerra: implementare la fabbricazione del materiale necessario al fron-
                te; diversificare la stessa a seconda delle necessità e delle nuove innova-
                zioni tecnologiche; realizzare nuove linee produ ive. L’Italia, viceversa,
                aveva organizzato la propria Mobilitazione industriale, istituita con il
                Regio Decreto 26 giugno 1915, n. 993 e quindi con il Decreto Luogotenen-
                ziale 22 agosto 1915, n. 1277, lasciando agli industriali la conduzione tec-
                nica e contabile delle proprie società, nel fra empo dichiarate e ricono-
                sciute come ausiliarie e quindi dedicate alla produzione bellica per conto
                “pubblico”. Lo Stato, e in particolare l’Amministrazione delle Armi e Mu-
                nizioni a cui era affidato il compito di gestire l’organizzazione della fab-
                bricazione del materiale da guerra, si limitava quindi a inviare ufficiali
                preposti a fare da collegamento tra quanto richiesto dall’Esercito e gli im-
                prenditori privati mobilitati. Questi ultimi, quindi, mantenevano sostan-
                zialmente la responsabilità dire a della gestione dei propri impianti e or-
                ganizzavano in prima persona il processo produ ivo, in cambio di gene-
                rosi ordinativi che perme evano loro ampi margini di guadagno. A tal





                Feldman, Army, Industry and Labor in Germany (1914-1918), Berg Publishers, Oxford 1992
                e P. Vincent, The Politics of Hunger: The Allied Blockade of Germany (1915-1919), Ohio Uni-
                versity Press, Athens OH 1985.
                5  In Inghilterra era stato infa i creato il Ministry of Army and Munition: cfr. a tal pro-
                posito, tra gli altri, E.E. Beiriger, Churchill, Munitions and Mechanical Warfare, Peter Lang,
                New York NY 1997; G.R. Rubin, War, Law and Labour. The MunitionsActs, State Regulation
                and the Unions (1915-1921), Clarendon Press, Oxford 1987; K. Burk (a cura di), War and
                the State: the transformation of British government (1914-1919), Allen & Unwin, London
                1982; J.R. Rhodes, The British Revolution. British Politics (1888-1939), Methuen & Co, Lon-
                don 1978; R.J.Q. Adams, Arms and the Wizard: Lloyd George and the Ministry of Munitions,
                1915-1916, Cassell, London 1978. Per quanto invece riguarda l’organizzazione francese,
                piace citare J.J. Becker, S. Audoin-Rouzeau (a cura di), Les sociétés européennes et la guerre
                de 1914-1918, Centre d’Histoire de la France Contemporaine, Paris 1990; G.H. Soutou,
                L’or et le sang: les buts de guerre économiques de la Première guerre mondiale, Fayard, Paris
                1989; J.F. Godfrey, Capitalism at War: Industrial Policy and Bureaucracy in France (1914-
                1918), Berg Publishers, Leamington Spa 1987.


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