Page 9 - Approdi 104
P. 9

E tutta la poesia di Baldanza vale, resta, ed è sempre stata, un
            respiro d’orizzonte... Penso a una delle sue liriche più pure e fascino-
            se, “Natura”, intesa quale luminosa, ariosa effemèride:

               Mischio l’arte
               a ricercare non so
               se per le strade m'imbatto
               su radici
               seni trasparenti
               verità
               io tocco
               bagnando i capezzoli
               saliva d’amore
               chiedo il tuo nome
               natura disincantata
               fin dentro le parole
               come un incanto
               che sa di memoria

            La Natura disincantata è comunque bella, incantevole come la più
            bella delle Muse; e belle le sue parole che abbozzolano, seducono
            d'incanto la memoria, ma già, ecco, ora risbocciano, come tante
            nuove gemme – o anche solo frammenti – d’un continuo discor-
            so amoroso...
                Frammenti d’un discorso amoroso fu un bel saggio di Roland Bar-
            thes che negli anni ’70 addirittura andò di moda... Ebbene, giro-
            vagando su e giù, avanti e indietro per queste pagine, ho capito
            che tutte le poesie di Baldanza rappresentano, testimoniano e ag-
            gregano come  tanti  frammenti rinsaldabili di un  unico  Discorso
            Amoroso, che dolcemente lo abita e lo vivifica – nella sfera priva-
            ta ma anche in quella pubblica, nelle riflessioni illuminate sulla
            grande Storia, come nei giudizi esemplari e allarmati sul presen-
            te...
                “...Il discorso amoroso” – chiosava il grande filosofo e semio-
            logo francese, autore anche de Il piacere del testo, L’impero dei segni, Il

                                          8
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14