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Incontri, si diceva: ecco il titolo agile e insieme memorialistico, te-
stimoniale... La vita, amico, è l’arte dell’incontro, diceva il poeta brasi-
liano Vinícius de Moraes. L’arte dell’incontro è comunque la vo-
glia, il bisogno – il desiderio – d’incontrare un Altro da Te che ar-
ricchisce, migliora il tuo Io...
Altre volte gli incontri ci accadono e basta. Come fatti molto
più grandi di noi, accadimenti magnanimi o terribili, della Storia e
nel nostro cuore... Celebrità o illustri anonimi, Giambattista li ri-
corda tutti (Sergio Endrigo o un povero ragazzo drogato agoniz-
zante, Fausto Coppi e Mario Riva, il 24 Maggio e Mago Zurlì,
Goethe e “Tripoli bel suol d’amore”, l’Italia che fu, la dolcezza
dello sguardo di Mike Bongiorno, i seni di Laura Antonelli, Lucio
Dalla alle Tremiti...), con esiti sempre provvidi e vivaci, spesso
dolcissimi... Basterebbe rileggere solo alcuni versi dello struggente
omaggio ad Anna Magnani:
Ricordo le tue sensuali
Astrali sembianze
Come lacrime di celluloide
Estreme voraci e anche vere
Donna di Roma
Ma di una Roma antica
Contemplavo la spiaggia
Dove ti abbandonavi ridendo
Tra le braccia della notte
Richiami delle estati del Circeo
Dove tu come una maga
Rotolavi vivendo
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Quanto allo stile – alle predilezioni stesse di Baldanza – torna-
no in mente le accanite ma sapienti riflessioni di Leopardi sui
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