Page 15 - Approdi 103
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Un disastro agli occhi degli altri, una tragedia!!!!
Un militare che lasciava una moglie per essersi innamorato di
una segretaria, all’epoca era una cosa spregevole. Sicuramente per
la segretaria era un capriccio e sicuramente dopo poco tempo
avrebbe lasciato quell’uomo perché si sarebbe stancata. Queste
erano le voci.
Ti ricordi Ci’?
Tu eri il mio Ciccetto e io la tua Ciccetta.
Non so perché ci demmo subito questi soprannomi e per tut-
ta la vita siamo rimasti Ci’, non ti ho mai chiamato Lanfranco e tu
mai Grazia: Ci’ e Ci’. Tutti ci prendevano in giro per questo so-
prannome, e noi ridevamo.
Sai Ci’ non ho mai pensato che tu un giorno potessi lasciarmi,
potessi morire. Non ho mai pensato che essendo più grande di
me tu potessi morire prima di me. Ero sicura tu fossi immortale e
anche quel maledetto giorno che abbiamo scoperto il tuo male,
quel maledetto cancro ai polmoni, non mi sono addolorata più di
tanto perché ho pensato che sicuramente ce l’avresti fatta, e tu
che mi dicevi che questa volta non era come le altre, mi infastidivi
e ti mandavo a quel paese e mi arrabbiavo pure.
Ti dicevo: ma la vuoi smettere? Più dici così e più il male si
impadronirà di te, devi vivere come abbiamo sempre fatto. Smet-
tila Ci’ che vedrai ce la faremo!!
Ero convinta di farcela, invece quel male mi ha deriso, mi ha
preso in giro e fra noi e lui c’è stata una lunga arringa… il male-
detto ha vinto lui!!
Sono qui Ci’, senza di te. Sono vuota e straziata. Se tu vera-
mente esisti nell’aldilà e se tu veramente puoi tutto, ti prego Ci’
vienimi in sogno, accarezzami come facevi sempre, stringimi in
un abbraccio, fammi sentire che ci sei e se veramente puoi tutto
dammi un po’ di pace.
I nostri due figli ti amano, ma ti amano anche i tuoi primi tre
figli. Non si può non amare un uomo come te, e ti hanno perdo-
nato per aver lasciato la loro mamma, credo abbiano capito che
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