Page 13 - Approdi 103
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Ciao Ci’

            Mi chiedo dove tu possa essere, mi chiedo se mi senti, se mi vedi
            e se è vero che sei sempre con me. Tante cose si dicono per alle-
            viare il dolore di una morte. E vorrei credere che tu sia sempre
            con me, voglio crederlo fortissimamente e per questo sei sempre
            nella mia mente dalla mattina alla sera alla notte.
                Mi sveglio con il tuo pensiero, vivo la giornata guardandoti
            sulla foto del mio smartphone, vado a letto e ti penso e la notte
            mi sveglio e ancora ti penso: non ho un attimo di tregua, solo tu
            nei miei pensieri. So che ti raggiungerò, ma sarà vero? Ti vedrò il
            giorno che anch’io morirò? Potrò baciarti? Potrò sentire il tuo
            profumo? Se così fosse sarebbe bello morire, per raggiungerti.
                Mi manchi tanto amore mio, non so come sarà il futuro senza
            di te. Adesso, dopo solo otto mesi dal tuo distacco è atroce tutto:
            la casa vuota, le giornate vuote, le notti tristi. Salgo in mansarda e
            penso di trovarti lì, c’è ancora il tuo odore, quell’odore di uomo
            pulito e profumato che mi rimane dentro e mi penetra nelle vene,
            ma non mi basta perché mi manchi tu come l’aria che respiro.
                Ho appeso la tua foto su una parete di casa, così mi siedo sul-
            la tua poltrona e ti guardo, ma anche tu mi guardi e, ti parlo e ti
            chiedo consigli. Su quella foto sei più bello di un attore, ma eri
            bello sempre; eri bello per la tua fisicità ma eri bello perché eri un
            vero gentiluomo, un uomo di classe, un uomo colto, un uomo
            umile. Affrontavi tutte le situazioni e sapevi stare con tutti, a volte
            mi sorprendeva la tua pazienza di sopportazione verso persone
            ignoranti, eppure eri lì, gentile anche con l’ignoranza.
                Mi vengono in mente episodi che abbiamo vissuto in 35 anni
            di vita comune: ci siamo amati tanto, ci siamo divertiti, abbiamo
            sofferto a volte, ma sempre mano nella mano abbracciati a forma-
            re un unico corpo.
                I tuoi abbracci, i nostri abbracci erano terapeutici. Ci facevano
            guarire da tutti i litigi o le discussioni che a volte portavamo avanti.
                Mi manca il tuo abbraccio, passano i giorni e mi dicono che il
            tempo guarisce il dolore di una perdita; non sanno chi eri tu, non


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