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MARIE-PIERRE ESCOUBAS-BENVENISTE, STEFANO DI DOMENICO, Sul verbo francese
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matica: le due categorie in rapporto sintagmatico ordinato fra di loro , ri-
chiamano, ognuna secondo determinati vincoli imposti dal sistema della
lingua (ossia con maggiore o minore libertà), la propria dimensione para-
digmatica. Lo dimostra la produ ività del modello regolare della prima
coniugazione che viene predile o dall’uso dei parlanti/scriventi nella crea-
zione di verbi nuovi a seconda delle necessità espressive (cfr. m’empistoliser
[Paul Verlaine, 1893]; engrandeuiller [Jules Laforgue, 1885]; surfer [«Paris-
Match», 1975]; cardaner [Inclure un cardan dans un dispositif mécanique, «Jour-
nal officiel», 2000]; empapaouter [tromper, abuser, «Le Monde», 28 giugno
2011, p. 11] etc.). La matrice produ iva della prima coniugazione in -ER 5
consente infa i di “assemblare” quasi meccanicamente i morfemi lessicali
più svariati di classe aperta con la flessione dell’infinito. Un evento creati-
vo, questo, che apre le possibilità di esistenza linguistica alle voci del nuovo
verbo, le quali sono limitate dal numero chiuso dei morfemi di flessione.
Di conseguenza, dal punto di vista semantico e intralinguistico, i verbi
della prima coniugazione presentano un grado elevato di trasparenza se-
mantica, in quanto il loro significato linguistico è spesso riconducibile alla
somma dei significati lessicali e grammaticali che lo compongono (gelait
significato di gel- + significato dell’imperfe o -ait).
Questa osservazione parziale di ordine intralinguistico non ci con-
sente tu avia né di cogliere le specificità del verbo francese rispe o a
quello italiano – il quale, per motivi pedagogici si impone alla nostra
a enzione – né di rendere conto in maniera soddisfacente del sistema
4 I primi studi di linguistica tipologica hanno osservato che i morfemi di flessione assu-
mono generalmente una posizione periferica rispe o agli affissi di derivazione in quanto
devono contemporaneamente riferire ad altre parole della frase o del sintagma e alla
radice lessicale alla quale sono aggiunti. La loro posizione morfota ica sarebbe dunque
motivata dalla loro funzione.
5 La tradizionale presentazione del verbo francese in tre gruppi di coniugazione, la cui
pertinenza descri iva e forza applicativa sono state molto discusse, divide il verbo in
tre categorie fondate sulla desinenza scri a dell’infinito. Il primo gruppo (-ER) raccoglie
il 90 per cento dei verbi e rappresenta il modello morfologico produ ivo del francese;
il secondo gruppo (-IR), con circa 300 verbi, rappresenta una delle microclassi morfolo-
gicamente improdu ive, anch’esse illustrate dai circa 360 verbi del terzo gruppo (-IR; -
OIR; -RE). (Cfr. M. Kilani-Schoch, W.-U. Dressler, Morphologie naturelle et flexion du verbe
français, Gunter Narr Verlag, Tübingen 2005; O. Bonami, G.B. Boyé, H. Giraudo, M.
Voga, Quels verbes sont réguliers en français? in Congrès Mondial de Linguistique Française
– CMLF ’08, Institut de Linguistique Française, Morphologie, Paris 2008).
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