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VALERIA MOGAVERO, Il mito dell’“altra” guerra nel Diario (1939-1945) di Piero Calamandrei
L’involontario endecasillabo gozzaniano di Calamandrei
Il 4 novembre 1918 Piero Calamandrei scrive alla moglie Ada Cocci:
«Ieri alle 10,30 sono stato io il primo soldato italiano a entrare in Trento
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ancora tenuta dalla marmaglia tedesca» . Un evento importante nella
biografia individuale e nella congiuntura generazionale di un giovane
borghese già sulla via di diventare uno dei più noti giuristi italiani del
Novecento. Un “primato”, quello trentino, difficile da dimenticare, al-
lora e in futuro, e pronto a ripresentarsi e interpellare e sollecitare l’in-
teressato in tu i i momenti di svolta e ro ura della storia d’Italia .
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Cresciuto e formatosi so o il segno discreto e non invadente del
padre Rodolfo (1857-1931) – giurista, scri ore e uomo politico di spiriti
1 P. Calamandrei, Le ere 1915-1956, a cura di G. Agosti, A. Galante Garrone, La Nuova
Italia, Firenze 1968, vol. I, p. 149.
2 Subito dopo la le era citata nella nota precedente, Calamandrei invia ad Ada un de a-
gliatissimo ed entusiastico racconto della sua corsa verso Trento, mentre al prof. Pio Co-
lombini, re ore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che lo ha chia-
mato come straordinario durante la guerra, invia un orgoglioso ma assai più stringato e
sobrio resoconto: P. Calamandrei, Le ere 1915-1956, cit., pp. 154-174 e 176-177. Nei de-
cenni successivi il report scri o per Ada fornisce la stru ura ai vari ritorni di Calamandrei
sul suo antico primato trentino: Id., Nell’anniversario della Vi oria. Come fu liberata Trento,
in «La Le ura», XIX, 11, 1919, pp. 761-772 e Id., Trent’anni (con un disegno di Felice Casorati),
in «Il Ponte», IV, 11, 1948, pp. 1010-1029. Calamandrei, primo soldato entrato in Trento,
è a sua volta un tassello importante nella costruzione della memoria dell’interventismo
democratico trentino – rimasto fedele alle posizioni di Cesare Ba isti, Ernesta Bi anti
Ba isti e Gaetano Salvemini – come testimoniano le numerose ed esperte iniziative pro-
mosse dalla studiosa e patriota Bice Rizzi, cui si deve la ristampa del citato scri o, Nel-
l’anniversario della Vi oria. Come fu liberata Trento, con il titolo semplificato Come fu liberata
Trento, in «Bolle ino del Museo del Risorgimento e della lo a per la libertà», XVII, 1-2,
1968, pp. 6-30. Ci adino onorario di Trento, il giurista non era più in vita quando, nel
1968, giubileo della Vi oria, l’amministrazione comunale gli conferì una medaglia d’oro,
che fu ritirata dalla signora Ada. Il motociclista Riccardo Bandini, allora ancora in vita,
confermò di essere stato alla guida del sidecar che aveva fa o tagliare il traguardo a Ca-
lamandrei: così T. Corradini, A. Zucchelli (a cura di), Trento nel cinquantenario della reden-
zione 1918-1968, Comune di Trento, Trento 1968, pp. 57, 90, 106, 116. Le mie pagine pre-
suppongono sempre l’eccellente lavoro di A. Casellato, Introduzione a P. Calamandrei,
Zona di guerra. Le ere, scri i e discorsi (1915-1924), a cura di S. Calamandrei e Id., Laterza,
Roma-Bari 2006, pp. V-LIX, nonché l’accurata ricostruzione di B. Primerano, La formazione
di Piero Calamandrei. Scri i di guerra 1915-1918. Con un’appendice sulla corrispondenza con
Ernesta Bi anti e Bice Rizzi, tesi di do orato di ricerca, Università degli Studi di Trento,
tutor prof. D. Quaglioni, a.a. 2009-2010, pp. 109 e ss., 219 e ss.
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