Page 14 - edizione XII
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13° classificato:

            Marras Aldo

            MIO  PADRE.

            Impercetbile e silente note
            adagiata su solitarie stelle
            nella loro brezza impenetrabile
            dalle tenebre si leva una Musa
            avvolta da una femma ermetca.
            Leggera si desta l'alma assorta
            in distanze mai soppresse.
            Sfuggent e astrali vibrazioni
            atraversano l'essenza
            e il sangue sofocando
            l'urlo interiore memore
            dell'atroce dolore
            di quella ingiusta assenza.
            Biancheggiano ali primaverili.
            Ed è ancora la sua calda
            e possente mano
            che vigorosamente stringe
            quella delicata di un bimbo
            mostrandogli il mare in tempesta
            nel gelido Inverno della vita.
            Lineari e penetrant impronta
            camminano
            nel lungo selciato
            dell'umanità,
            compiuto nelle infde insidie
            che eternamente manifestano
            quel mare che era
            ed è in contnua tempesta.
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